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LA NUOVA CONOSCENZA

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GdM

lunedì 15 agosto 2011

Malattia: guarigione, dono, messaggio e stimolo di cambiamento....Ovvero come possiamo riprenderci la nostra salute


di Giorgio Gustavo Rosso



Tratto da Scienza e Conoscenza n. 37.

Quando leggi la parola malattia che significato ha per te? Che pensieri, ricordi, sensazioni ti arrivano? E cosa succede quanto leggi o senti la parola salute?

Voglio dirti che oggi per me malattia è sinonimo di: guarigione, dono, messaggio e stimolo di cambiamento.

Malattia come guarigione

Ciò che noi siamo abituati a chiamare “malattia”, i sintomi, i disturbi, i malanni sono i segnali, gli eventi fisici che comunicano l’avvio o una fase del percorso della guarigione del corpo fisico.

La follia, o la genialità economica, del sistema farmaceutico sanitario è di attaccare e combattere con tutti i mezzi disponibili la guarigione. Infatti la guarigione del malato è la cosa più pericolosa che possa avvenire per un’infinità di attività economiche che prosperano sulla “malattia”.


L’essere umano per la sua natura, per le straordinarie caratteristiche del suo organismo, è naturalmente portato alla guarigione attraverso processi spontanei di riequilibrio.


Il sistema farmaceutico sanitario ha la necessità economica di indebolire e distruggere sistematicamente questa innata e naturale capacità di autoguarigione, per trasformare ogni essere umano, in ogni fase della vita, a partire dalla gravidanza e dalla nascita, in consumatore di servizi sanitari, esami, vaccini e farmaci. Per questo sistema economico è di fondamentale importanza farci perdere la memoria di questa innata capacità di autoguarigione presente in ognuno di noi; il motivo è evidente: chi scopre che può guarire senza visite mediche, esami, farmaci e vaccini, operazioni chirurgiche è un cliente perso per lungo tempo o per tutta la vita. Solo prendendo chiara coscienza di questo drammatico conflitto d’interesse alle fondamenta del sistema medico sanitario – che include anche una parte delle medicine cosiddette alternative – si può riprendere possesso della propria salute.


Malattia come dono

Ci è stato insegnato che la malattia è un male, un evento sfortunato. Niente di più sbagliato. La malattia, come ogni evento della nostra vita, è una nostra personale creazione, di ognuna/o di noi. È la ricerca di un nuovo equilibrio da parte del nostro corpo/mente/emozioni/inconscio/spirito rispetto a una situazione/condizione di disequilibrio, di non allineamento con ciò che siamo e che vogliamo diventare. La malattia è la risposta più intelligente, saggia, efficace che ciò che siamo è capace di dare in quello specifico momento a uno stato di insoddisfazione, malessere, crisi. E come tale è un magnifico dono.

Malattia come messaggio e stimolo di cambiamento

Ciò che chiamiamo malattia, e che è in realtà guarigione e dono, include sempre un messaggio che ci spinge al cambiamento nel nostro modo di essere, vivere e pensare. Nei bambini ciò che chiamiamo malattia spesso è l’occasione per un processo di crescita e maturazione. Negli adulti ciò che chiamiamo malattia spesso è l’occasione per una pausa di ascolto interiore, di riflessione, di riesame della propria vita, valori, priorità. Le specifiche caratteristiche del percorso di guarigione interiore ed esteriore che ci siamo abituati a chiamare “malattia” ci spingono a specifiche reazioni che includono la comprensione del messaggio. Ad esempio, l’influenza ci sollecita ad una pausa, ci dice che ciò che siamo ha bisogno di stare qualche giorno tranquillo e al caldo, perché per la natura è “naturale” riposarsi e rigenerarsi d’inverno.

Che cos’è la salute

E passiamo ora alla parte più interessante: la salute. Normalmente si considera di star bene quando non si è malati. Io desidero proporvi un obiettivo più ambizioso. Cosa ne dici di considerarti in buona salute quando ti accingi a vivere una giornata con entusiasmo, passione, vivacità, pieno di energia e di gioia di agire, sereno e in pace con te stesso e con il mondo intero?

1. Mi amo: ho vissuto e vivo diversi momenti della vita in cui mi sono sentito e mi sento in buona salute: in tutte queste occasioni c’è un denominatore comune, l’amore per me stesso, mentre mi ammalo in qualche modo ogni volta che mi allontano dall’amarmi.

2. Amo il mio corpo: quando mi amo, mi prendo cura del mio corpo.

a) Curando di mangiare ciò che mi nutre, mi dà energia e non mi appesantisce. Mangio gli alimenti di miglior qualità, cucinati con competenza e attenzione, gustosi e salutari.

b) Svolgendo un’attività fisica regolare quotidiana sana e piacevole. Meglio se in luoghi belli e naturali, guidato e in compagnia di persone insieme alle quali mi trovo bene.

c) Ricevendo massaggi e altre terapie corporee che mi rilassano e mi ricaricano.

3. Amo ciò che sono: quando mi amo mi accetto, ho stima di me, lascio andare paure e sensi di colpa, vivo con gioia e con passione. Se ne ho necessità seguo qualche corso che mi aiuta ad ascoltarmi, a far pace con me stesso, riguardando la mia vita e il mio passato, perdonandomi e perdonando tutti, e sviluppando gentilezza e gratitudine verso me stesso, chi mi vive vicino e il mondo intero.

4. Vivo una relazione d’amore fisico, emozionale e spirituale felice, appagante, gioiosa e appassionata. È un diritto ed è alla portata di tutti noi, dall’adolescenza in poi, e ci sono ben pochi motivi per rinunciarvi, visto l’immenso piacere e benessere che può portare nella nostra vita.

5. Faccio un lavoro che mi piace, o perlomeno lo faccio con impegno e con passione. Lavorare di malavoglia fa ammalare e rende infelici. Continuare a lavorare dove si è insoddisfatti o maltrattati nuoce gravemente alla salute. Il lavoro è una parte importante della vita per gran parte di noi, perciò gli va dedicata la cura che merita. Al tempo stesso il lavoro deve lasciare spazio anche al gioco, alle relazioni, a tante altre attività importanti per una vita completa e appagante.

6. Ho molte relazioni piacevoli, sul lavoro e nella vita, viaggio, leggo, studio, ho interessi artistici e anche di altro genere. Una vita in buona salute è una vita ricca di tante attività, incontri, esperienze, conoscenze.

7. Dedico una parte del mio tempo alla mia evoluzione spirituale. La presenza di religioni istituzionali in tutti i tempi e le culture è la dimostrazione che c’è una parte importante di noi che viene dall’invisibile e dall’invisibile è attratta. Per questo è importante dare spazio nella nostra vita a questo mondo che tanta influenza esercita su di noi. I modi per farlo sono innumerevoli e legati ai personali percorsi individuali

Come vedi (e come forse già ben sapevi prima di leggermi) la salute ha ben poco a che fare con vaccini e farmaci, chirurgia e terapie mediche o psicoanalitiche: più sarai capace di amarti, più porterai nella tua vita attività, eventi e persone che ti rendono felici, e più sarai felice e più la tua salute migliorerà!

Tratto da Scienza e Conoscenza n. 37.

Scritto da Giorgio Gustavo Rosso

Classe 1948, è il fondatore e il direttore del Gruppo Editoriale Macro. Attualmente, oltre allo svolgimento dell’attività imprenditoriale, si sta formando come conduttore di Soul Voice® con Karina Schelde.

Scienza e Conoscenza n. 37

luglio/settembre 2011



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