IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens

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VIDEO SINOSSI DELL'UOMO KOSMICO

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Con questo libro Marco La Rosa ha vinto il
PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO
ALTIPIANI DI ARCINAZZO 2014
* MISTERI DELLA STORIA *

con il patrocinio di: • Associazione socio-culturale ITALIA MIA di Roma, • Regione Lazio, • Provincia di Roma, • Comune di Arcinazzo Romano, e in collaborazione con • Associazione Promedia • PerlawebTV, e con la partnership dei siti internet • www.luoghimisteriosi.it • www.ilpuntosulmistero.it

LA NUOVA CONOSCENZA

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GdM

lunedì 29 aprile 2013

IL “GENIO” ITALIANO… NONOSTANTE TUTTO…NON E’ MORTO !



All’interno intervista esclusiva al Dott. Giuseppe Cotellessa di ENEA.

di: Marco La Rosa 

Il “PALAZZO DELLA CIVILTA’ ITALIANA”, chiamato anche “della Civiltà del Lavoro” e “Colosseo quadrato” (per via dei 54 archi per facciata), è un edificio di carattere monumentale, sorge a Roma nel quartiere dell’EUR.  Progettato nel 1936-37 fu iniziato nel 1938 ed inaugurato, ancora incompleto nel 1940. Fu ultimato dopo il 1945. Oggi è un edificio di interesse culturale e quindi vincolato ad usi espositivi e museali.

                                               
Negli archi del piano terreno, sono collocate 28 statue rappresentanti  le virtù del popolo italiano: EROISMO, MUSICA, ARTIGIANATO, GENIO POLITICO, ORDINE SOCIALE, LAVORO, AGRICOLTURA, FILOSOFIA, COMMERCIO, INDUSTRIA, ARCHEOLOGIA, ASTRONOMIA, STORIA, GENIO INVENTIVO, ARCHITETTURA, DIRITTO, PRIMATO DELLA NAVIGAZIONE, SCULTURA, MATEMATICA, GENIO DEL TEATRO, CHIMICA, STAMPA, MEDICINA, GEOGRAFIA, FISICA, POESIA, PITTURA, GENIO MILITARE.

ABBIAMO DIMENTICATO TUTTO QUESTO. ABBIAMO PERDUTO LA NOSTRA IDENTITA’.

La “SCUOLA”, nel tempo è stata “cannibalizzata” di tutte le risorse possibili, non è praticamente più in grado di trasmettere questi valori, che nel tempo si sono prima diluiti e poi persi. Restano parole vuote scolpite in qualche monumento, caduto pure quello nell'oblio.
Ma il DNA non è fantasia, per cui senza averne coscienza, ognuno di noi ha dentro se il “seme” di questo immenso patrimonio. Quindi nonostante tutto, esso continua a germogliare, ed anche se non ce ne accorgiamo la pianta cresce, cresce e tende verso l’alto, verso il sole, pure senza acqua.

Ho trovato una di queste "piante", non per caso. Perché se cerchi trovi…eccome se trovi.
  
                                                      
L’ ENEA, Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. E’ un fiore all’occhiello tutto italiano, specchio di quel patrimonio “scolpito” nel travertino lassù. Fucina di idee e scoperte che fanno invidia al mondo intero: Efficienza energetica, fonti rinnovabili, nucleare, ambiente e clima, sicurezza e salute, nuove tecnologie… In questi tempi “cupi” è come un gigante semi addormentato. Innumerevoli brevetti di importanza epocale non solo per l’Italia, ma per tutti i paesi del mondo, giacciono polverosi nei cassetti: mancano le aziende, mancano le risorse per “studiare” e “sviluppare” i prototipi che poi faranno da volano al rilancio dell’economia… le eccezioni sono poche, ma danno il polso di una situazione incredibile, basterebbe veramente poco per cambiare le cose.

Leggete qua:

Un significativo passo avanti per il rilancio delleconomia italiana si sta compiendo grazie agli investimenti fatti nella ricerca e nel sistema industriale ad alta tecnologia, che nonostante la crisi, è uno dei pochi settori che ha accresciuto la propria competitività, e la creazione di nuovi posti di lavoro. ha dichiarato Giovanni Lelli, Commissario dellENEA, intervenendo alla cerimonia di avvio dei lavori per la costruzione di una macchina sperimentale per la produzione di energia da fusione nucleare in Giappone, con lassemblaggio dei primi componenti arrivati dallEuropa.
Si tratta di un programma internazionale  tra Europa e Giappone, alla cui realizzazione lENEA ha contribuito con il suo progetto e lavorando in sinergia con le aziende italiane che forniscono alcuni componenti essenziali. La collaborazione tra il sistema della ricerca pubblica e quello dellindustria nazionale dei sistemi energetici tecnologicamente avanzati ha portato alla qualificazione di prodotti tecnologici che ora possono competere e vincere in tutti i mercati mondiali. LENEA ha messo a disposizione le infrastrutture tecnologiche dei Centri di ricerca  di Frascati e del Brasimone, che sono tra i più avanzati in Europa, e le competenze tecnico-scientifiche dei suoi ricercatori per sviluppare e qualificare i componenti tecnologici delle nostre maggiori realtà industriali per il raggiungimento di quei livelli qualitativi di eccellenza che hanno determinato  il successo italiano in tutti i programmi internazionali per la fusione nucleare.

                              
In particolare, le industrie italiane ad alta tecnologia sono riuscite a cogliere lopportunità offerta dalla costruzione del reattore ITER, il più importante programma internazionale di fusione nucleare, aggiudicandosi commesse del valore totale di circa 750 milioni di euro per componenti rilevanti, tra i quali i magneti superconduttori.
Un successo ottenuto grazie al ruolo che lENEA svolge da più di 20 anni come coordinatore nazionale dei programmi europei sulla fusione nucleare finalizzati ad ottenere unenergia green, che non comporta i rischi legati al nucleare da fissione, che è la stessa energia che si verifica nelle stelle.


 Ecco un esempio pratico:

Un’intervista esclusiva al Dott.  Giuseppe Cotellessa appunto di ENEA, che ci onora della sua presenza sul nostro sito-blog  e che ringraziamo per la seguente spiegazione semplificata della sua scoperta:

Metodo per l’analisi di immagini acquisite da strumenti di indagine nucleare
 “Giuseppe Cotellessa dell’Istituto Nazionale di Metrologia delle Radiazioni Ionizzanti (INMRI) dell'ENEA è l’inventore di un procedimento fisico-matematico che permette un’analisi corretta della “natura” e la “misura” affidabile delle dimensioni degli oggetti osservati nelle immagini acquisite da strumenti di indagine nucleare ed estensibile ad immagini non nucleari, per esempio: immagini radar, sonar, TAC, RMN, radiografiche, ecografiche, da microscopi elettronici, ottici e telescopi.  Il procedimento può essere applicato anche per migliorare la precisione della lettura dei rilevatori di tracce nucleari, come quelli utilizzati per misurare l’esposizione al radon e ai neutroni in ambienti di lavoro per la radioprotezione dei lavoratori, come anche garantire la sicurezza meccanica nel funzionamento dei componenti utilizzati negli impianti nucleari, contribuire in modo significativo agli studi di ricerca sulla fusione nucleare ed agli studi di ricerca nucleare in generale in quanto è in grado di rilevare ed eliminare i segnali provenienti dalle pseudo tracce, cioè quei segnali prodotti dalla presenza di impronte digitali sul rilevatore o da imperfezioni del materiale”.
“I sistemi di indagine nucleare finora utilizzati si basano sulla osservazione da parte di sistemi automatici di analisi di oggetti su immagini bidimensionali a diverse tonalità di grigio, ricostruiti a partire dalla misura del numero di danni delle radiazioni nucleari, provocate sulla superficie del rivelatore, captate da una telecamera, dopo riflessione o trasmissione sul o attraverso il rivelatore di un fascio luminoso. L’interpretazione dell’immagine ottenuta è affidata esclusivamente a procedimenti matematici di software che analizzano nella maggior parte immagini trasformate in formato binario con notevole perdita di informazioni utili per l’interpretazione degli oggetti. Gli oggetti delle immagini analizzate in campo diagnostico e non (immagini radar, sonar, TAC, RMN, radiografiche, ecografiche, da microscopi elettronici, ottici e telescopi) spesso sono analizzate attraverso l’occhio umano dell’operatore, con notevoli errori nell’interpretazione della natura degli oggetti, nella misura nel numero e delle dimensioni degli oggetti interpretati.
Il procedimento brevettato consente di ricostruire grafici tridimensionali facilmente interpretabili dall’occhio umano, che sono ottenuti effettuando più letture dello stesso rilevatore, per diversi valori di intensità luminosa. Ciò permette di differenziare le tracce nucleari emesse o trasmesse dall’oggetto indagato, dalle pseudo tracce reali dovute alla presenza di impronte digitali sul rilevatore o a imperfezioni del materiale, e da quelle virtuali dovute a una non corretta impostazione dei parametri di lavoro. L’eliminazione dei segnali delle pseudo tracce consente di ottimizzare i parametri di lavoro e migliorare l’accuratezza e la riproducibilità della lettura”.
Il brevetto, di proprietà ENEA, è stato depositato il 13 dicembre 2012 con numero RM2012A000637. È consultabile nella banca dati Brevetti ENEA dal 19 dicembre 2012 ed è disponibile per licensing.

Chi è Giuseppe Cotellessa:
Laurea in fisica alla Sapienza 1982, ricercatore all’ENEA dal 1985.
Specializzato in metrologia dei gas, ha sviluppato prototipi di misura del gas radioattivo radon (celle elettrostatiche), ha contribuito alla risoluzione di problematiche relative alla taratura degli strumenti di misura del radon e di sviluppo dei campioni relativi.
Ha partecipato a contratti nazionali ed internazionali con funzione da parte di ENEA di laboratorio garanzia per la taratura degli strumenti di misura: Italia, Germania Orientale (Lipsia).
Ha partecipato alla realizzazione di due sistemi integrati per la misura del radon e dei figli del radon, denominati Radotron. Ha partecipato nel progetto di realizzazione dei prototipi di flussimetri “Seeback” dell’Istituto tedesco di Jena per le alte tecnologie, occupandosi della caratterizzazione ambientale tramite flussimetri miniaturizzati in ambiente controllato. Questo progetto è stato selezionato dalla Comunità Europea come esempio di “successo storico”.
Ha partecipato al primo interconfronto italiano degli strumenti di misura passivi in Italia.
Ha partecipato a diversi interconfronti con strumenti di misura passivi del radon in Inghilterra presso NRPB e a Berlino.
Nel laboratorio ha preso parte alla progettazione e ristrutturazione del sistema di gestione della camera radon con microclima controllato.
Ha effettuato studi di caratterizzazione della radioprotezione dei lavoratori dal gas radon nella camera radon praticabile del laboratorio.
Ha partecipato alla realizzazione di numerosi circuiti ed apparati per differenti finalità.
Il compito attuale è quello di realizzare il primo campione primario assoluto per il radon per l’INMRI (Istituto Nazionale di Metrologia delle radiazioni Ionizzanti) in Italia.

MLR: Dott. Cotellessa, può farci qualche esempio pratico per aiutare la gente comune, a capire che la sua scoperta può davvero migliorare in modo sensibile tanti aspetti della vita di società?

G.C.: Finora lo stato dell’arte da me raggiunto è di aver verificato sperimentalmente la validità del procedimento fisico-matematico, con un lavoro di ricerca applicata durato quasi cinque anni (da Agosto 2007) utilizzando i mezzi disponibili nel laboratorio di tracce nucleari dell’INMRI, in cui ho avuto la possibilità di sviluppare l’attività  di ricerca dal 1985. In questo periodo di tempo sempre nel campo dell’uso dei rivelatori di trace nucleari a stato solido, ho depositato altri due brevetti di invenzioni originali:

1)RM2008A000148
“Processo per lo Sviluppo di Tracce Nucleari Identificabili mediante la Loro Intensità Luminosa Rispetto ad Altre Tracce Agglomerate, e Dispositivo per la Sua Attuazione” del 17-3-2008

2)RM92A000540
“Procedimento per la Separazione Automatica delle Tracce con un Analizzatore di Immagini Utilizzando l'Immagine Originaria.” Del 15-7-1992.)

Queste ricerche e relativi brevetti hanno un comune obiettivo di migliorare gli aspetti metrologici dei processi basati  sulle applicazioni delle analisi delle immagini.                                                   

Hanno aperto delle prospettive per applicazioni in diversi campi, anche nel settore industriale e pertanto l’ENEA ha ritenuto opportuno di proteggere  i risultati con la deposizione di un brevetto.
I passi ulteriori da effettuare sono quelli di trovare i finanziamenti adeguati per continuare le ricerche;  di promuovere le applicazioni in collaborazione con le ditte interessate, preferibilmente italiane, concedendo loro la licenza d’uso del brevetto ed incorporare poi, lo stesso,   in prototipi multidisciplinari, con la  prospettiva di immettere sul mercato l’innovazione.
Tutto ciò,  potrà portare alla realizzazione di nuovi dispositivi  in campo medico, migliorando la qualità di diverse tecnologie diagnostiche basate sull’analisi delle immagini.
Ad esempio, per quanto riguarda i trapianti di organi,  riconoscere in modo automatico,  in un campione composto di cellule morte e vive, la percentuale di cellule vive, fondamentale nei  test  per la determinazione della compatibilità dei tessuti tra donatore e ricevente. 
Procedendo per ipotesi, senza aver ancora ottenuto le dovute verifiche sperimentali, penso a nuovi dispositivi nel campo della produzione industriale.
Il procedimento consente di migliorare le prestazioni dei microscopi ottici, elettronici, che hanno larga applicazione. ecc.
Si potrebbero affrontare i problemi più complessi da un punto di vista fisico, come la gestione dei sensori di centrali solari termodinamiche con un procedimento molto più snello e semplificato.

MLR: Dott. Cotellessa, quanto importante sarà la sensibilizzazione della società, della scuola a tutti i livelli (in questo momento di profonda crisi generale), affinché il “genio” e la “ricerca” italiana ritrovino “splendore” di fronte al mondo, ma sopratutto a quella parte del nostro paese ormai profondamente disillusa?

G.C:  L’innovazione costituisce un fattore significativo per dare impulso alla ripresa socio-economica del paese. Questo processo deve essere reso operativo a tutti i livelli, in particolare nella scuola.

MLR: Dott. Cotellessa, è d’accordo sul fatto che se le Istituzioni italiane arresteranno l’”emorragia di cervelli” dal nostro paese, con atti concreti, l’economia tutta ne beneficerebbe da subito?

G.C.: .: La ricerca italiana, sia pubblica che privata, consentirebbe se opportunamente valorizzata, un impulso positivo per superare le attuali condizioni di ristagno nel nostro paese, e quindi  anche “mantenere” in Italia i ricercatori che si sono formati nelle nostre università e nei centri di ricerca.
In conclusione vorrei evidenziare che il lavoro sperimentale è frutto di lavoro di equipe con il concorso di altri ricercatori, ma anche della struttura operativa dell’INMRI dell’ENEA che ha consentito e valorizzato questa linea di ricerca, portando anche alla brevettazione dei risultati e dell’innovazione.
In particolare ringrazio il Dott. Pierino De Felice, responsabile attuale dell'INMRI, il Dott. Marco Capogni responsabile della sezione dell'INMRI per lo sviluppo dei campioni primari (appartengo a questa sezione) e il Dott. Giuliano Sciocchetti mio ex-responsabile, attualmente in pensione, che ancora mi segue quasi quotidianamente nelle mie avventure scientifiche, Elvio Soldano (chimico) e Massimo Pagliari (tecnico). Queste personalità, eccezionali all'interno dell'ENEA, mi hanno creato le condizioni indispensabili per poter conseguire questi risultati importanti.

MLR: Dott. Cotellessa, la ringraziamo per la sua disponibilità e chiarezza, nella viva speranza che quel “seme” di cui parlavo all’inizio di questo articolo, custodito nelle nuove generazioni,  possa davvero trovare in ITALIA “terreno fertile” in cui germogliare e crescere… questa volta con abbondanza di acqua.

SE TI E' PIACIUTO QUESTO POST NON PUOI PERDERE:

LA VERA "GENESI" DELL'UOMO E' COME CI HANNO SEMPRE RACCONTATO? OPPURE E' UNA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA?

"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA"
" IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: LA VERA GENESI DELL'HOMO SAPIENS"
DI MARCO LA ROSA
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giovedì 25 aprile 2013

IL NON RICORDO DEL 25 APRILE



di: Marco La Rosa

Questa mattina, ho dormito più del solito. È giorno di festa.

Mentre facevo colazione, sfogliavo distrattamente le notizie flash sui giornali on line.

Le solite cose, politica, finanza, terrorismo...bla bla....ecc...

Ma oggi è il 25 Aprile, festa della liberazione, la fine della II guerra mondiale...

Quanta gente questa mattina si è alzata distrattamente dal letto e si è fermata a pensare, anche solo per un secondo, il perché oggi non si lavora e non è un giovedì qualsiasi?

Perché ormai siamo un paese "apatico" e senza memoria.

Sono d'accordo con Beppe Grillo, che proprio oggi sul suo blog scrive: " il 25 Aprile è morto", perché...

Andatevelo a leggere, fate almeno questo sforzo, anche se è festa !


 Io me lo ricordo mio nonno, lui che pur di non cedere al nazifascismo, è stato prigioniero nei campi di concentramento in Germania. È stato più fortunato di tanti altri perché è tornato, ha potuto raccontarmi il perché non bisogna dimenticare, il perché la "memoria" delle generazioni più anziane deve passare a quelle future. Altrimenti succede questo. Oggi non celebrando il 25 Aprile, disonoriamo quello che i nostri nonni hanno fatto per noi. Ci hanno donato la libertà a costo della vita. Noi non siamo nemmeno capaci di ricordare e quindi permettiamo lo smembramento del nostro paese, dei nostri valori e non muoviamo nemmeno un dito per impedirlo. Continuiamo a dormire un sonno ipnotico che ci porta alla morte. Il non ricordo è un insulto dei figli verso i padri, non permettiamo che questo succeda. Non distruggiamo del tutto il futuro dei nostri figli.

mercoledì 24 aprile 2013

...NESSUNO E' LIBERO...

...MA PER CAPIRLO ALMENO UN POCHINO....

LEGGETE QUESTO:


http://www.liberi-pensieri.info/2013/04/nessuno-di-noi-e-libero-dichiara-liu-xia-gli-italiani-sono-diventati-cinesi-ma-non-a-loro-insaputa/#!lightbox[9393]/0/


Una stanza senza libri è come un corpo senz’anima.

Cicerone



23 APRILE 2013 = GIORNATA MONDIALE  DEL LIBRO, DELLA LETTURA E DEL DIRITTO D'AUTORE.

L' ITALIA E' FRA LE ULTIME ANCHE IN QUESTO !

domenica 21 aprile 2013

ALTRI PIANETI...ALTRI MONDI ?


MLR


Scoperti due pianeti, probabili sosia della Terra

L’eventuale presenza di acqua sarebbe indizio di “vita” organica.

Per la prima volta (con un altissimo grado di probabilità positiva),  gli scienziati hanno individuato pianeti molto simili a quello che ci ospita,  nella zona abitabile di una stella leggermente piu piccola del nostro Sole. Orbitano attorno a Kepler 62, una stella nella costellazione della Lyra, distante 1200 anni luce circa dalla Terra.

Kepler-62 è una stella più piccola e fredda del Sole, avendo una massa stimata del 69% di quella della nostra stella, e una temperatura superficiale di 4925 K. Avendo un raggio 0,64 volte quello del Sole, i modelli evolutivi stellari indicano che si tratta di una nana arancione di classe K2V o K3V. L'età della stella è stimata in circa 7 miliardi di anni.

“DUE pianeti simili alla Terra. Anzi, i più simili a casa nostra mai osservati. A scoprirli è stato Kepler, il telescopio spaziale della Nasa. Battezzati Kepler-62e e Kepler 62f sono i più esterni di un sistema di 5 mondi extrasolari,  nato intorno alla stella Kepler-62. Entrambi si trovano nella cosiddetta zona abitabile, dove la distanza dalla stella rende possibile la presenza di acqua liquida e, quindi, condizioni favorevoli alla formazione della vita. "Secondo i dati che abbiamo a disposizione, relativi al raggio e al periodo orbitale, questi sono i pianeti più simili alla Terra mai scoperti", ha osservato l'astrofisico Justin Crepp, dell'università francese di Notre Dame. Che, insieme ai colleghi, ha descritto la scoperta su Science.

Scoperti grazie alla tecnica dei transiti, che analizza le alterazioni nella luminosità di una stella quando un pianeta le transita di fronte, i due pianeti hanno un raggio rispettivamente pari a 1,61 e 1,41 rispetto a quello della Terra. Basandosi su simulazioni, i ricercatori suggeriscono che entrambi i pianeti potrebbero essere solidi, con una composizione rocciosa o ghiacciata. Dalla loro stella, ricevono un flusso di luce paragonabile a quello che Venere e Marte ricevono dal nostro Sole. Caratteristica che fa supporre che i due pianeti possano avere un'atmosfera e acqua liquida che scorre in superficie.
Dalla scoperta dei primi pianeti extrasolari, negli anni '90, l'occhio attento della sonda spaziale Kepler ne ha scovati diverse centinaia. Qualcuno più degli altri ha acceso la fantasia degli scienziati, come il corpo celeste che ruota intorno al sistema di Tau Ceti, a soli 12 anni luce da noi, individuato grazie a misure da Terra, in una zona adatta, in teoria, ad ospitare la vita. Ma gli esperti sono convinti che il meglio debba ancora arrivare e che la scoperta di un pianeta analogo a quello che abitiamo sia ormai dietro l'angolo.
Crepp ha utilizzato telescopi terrestri per identificare la presenza di possibili pianeti il cui transito periodicamente oscura la luce della stella attorno alla quale orbitano. La "traccia" che ha portato alla scoperta è stata identificata un anno fa, quando lo scienziato ha rilevato una piccola macchia vicino a Kepler-62. Ci sono voluti poi mesi di studio per arrivare a scoprire i nuovi pianeti: "ciò che ci ha aiutato è il fatto che la stella ha cinque pianeti, ha spiegato Crepp. "E' possibile infatti scambiare la presenza di un pianeta con un altro evento", sottolinea l'esperto, "ma non di cinque".

Fonte: la Repubblica.it - Scienze

sabato 20 aprile 2013

"IL CODICE DELLA LUCE"



QUANDO LA SCIENZA “VERA, BUONA, SINCERA E LIBERA DAL PROFITTO SI EVOLVE, PRODUCE A SUA VOLTA EVOLUZIONE, CHE E’ MOLTO PIU’ DEL PROGRESSO. QUESTO LIBRO NE E’ UN FULGIDO ESEMPIO, E MI SENTO ADDIRITTURA “OBBLIGATO” A CONSIGLIARLO.

Daniel Lumera, Laureato in Scienze Naturali, ricercatore indipendente, scrittore e studioso degli effetti terapeutici della luce solare sull'essere umano. I suoi studi riguardano principalmente il legame tra luce, salute ed evoluzione della coscienza.
Nel 2006 fonda la disciplina evolutiva Coscienza Solare, che utilizza il sole come modello per migliorare il nostro stile di vita in tutti i suoi aspetti. Dal 2007 applica con successo le sue ricerche sulla relazione fra luce e comunicazione nei corsi di formazione professionale, tra cui quelli di alta formazione del personale medico-sanitario.
Dal 1997 si avvicina alle tradizioni matriarcali della Sardegna e agli usi e modalità della medicina antica, recuperando un approccio intuitivo con la natura e iniziando a sviluppare un sistema che utilizza i modelli naturali come sistemi di comunicazione ed evoluzione. Dall'età di 14 anni pratica i principali sistemi di meditazione.
È anche autore di, Le 108 Perle del Sole, il segreto della luce che cura (Edes 2008) e Il potere del Perdono: guarire perdonando (Edes 2010)
















DAVVERO DA NON PERDERE!

Marco La Rosa

IL PROLOGO E’ SCRITTO DA:

RAFAEL  LÓPEZ-GUERRERO

 Scienziato, PhD in ingegneria delle telecomunicazioni; leader dell’IRCAI (Istituto di Radiofrequenza Quantica Differenziale di Madrid), un’équipe di ricercatori scientifici indipendenti e multidisciplinari (psicologia, neuroscienze, astrofisica e telecomunicazioni) che hanno come obiettivo l’integrazione tra scienza e coscienza.

“In questa appassionante opera, Daniel ci espone, utilizzando una forma semplice, didattica e al tempo stesso senza perdere un fondamento scientifico, uno dei più grandi pilastri basici della logica biofisica contemporanea nell’ambito dello studio della coscienza.
La struttura dei pacchetti di dati contenuti nella luce si presenta come un compendio di informazioni il cui codice interagisce nei processi dell’essere umano.
Questo è quello che Broers ed io denominiamo “relazione lonogenomatica” e che fin dall’antichità tutte le civiltà intuirono e in alcuni casi descrissero come “coscienza solare”.
In questo particolare momento di evoluzione è importante constatare come attraverso la transdisciplinarità esistano studi convergenti nei quali ha senso la comprensione sistematica di un universo intelligente che obbedisce a una logica scalare, coerente con la nostra consapevolezza di essere.
L’alimento dell’anima, senza dubbi, può arrivare a costituire e coincidere con l’alimento del corpo, quando siamo capaci di comprendere il codice della luce.
Attraverso la lettura di questo meraviglioso tesoro sono rimasto sorpreso per la semplicità con la quale Daniel spiega concetti complessi relativi al DNA e all’assorbimento delle ULF.
Sicuramente il lettore incontrerà in questo libro un’eccellente introduzione ai fondamenti della Radiofrequenza Quantica Differenziale e “risuonerà” senza dubbio alcuno con la maggior parte degli aspetti essenziali della coscienza dell’essere.
Concetti come i biofotoni, descritti dal dott. Albert Fritz Popp, che nella nomenclatura Broers-Guerrero denominiamo “Qbit” o “Qproteina”, sono spiegati con eccellenza e semplicità da Daniel, senza rinunciare al rigore espositivo.
In fine voglio congratularmi con Daniel per il modo in cui ha affrontato lo studio dell’autotrofismo attraverso la pratica di Heliosis (tecnica di energizzazione col Sole - Dal greco “Esporsi al Sole”). Considero questa opera un riferimento complementare nello studio della ionogenomatica e dei processi specifici di modificazione dello ione calcio e la sua relazione nei fondamenti logici della biofisica moderna”.

... ed ora prendetevi mezzoretta di BENEFICO SOLE :



giovedì 18 aprile 2013

IL VANGELO GNOSTICO DI GIUDA



NUOVA TESI A FAVORE DELL’AUTENTICITA’ DEL VANGELO GNOSTICO DI “GIUDA”.

"Uno studio scientifico sugli “inchiostri” antichi, corrobora la tesi di autenticita' del vangelo di Giuda.  (la questione di fondo e’ quella di confermare che il testo, scritto su papiro e legato da un laccio di pelle, e’ precedente all’anno 180 d.c., confermando anche la testimonianza di Ireneo di Lione- 130 d.C. 202 d.C.-, che lo menziona proprio intorno a quegli anni.  Ndr - MLR).  E’ stato appurato infatti  che  un antico certificato Egizio di matrimonio, potrebbe giocare un ruolo fondamentale per confermare l’autenticità del papiro,  con la datazione degli inchiostri utilizzati. La scoperta e' stata annunciata durante il 245esimo National Meeting&Exposition della American Chemical Society.
"Se non avessimo trovato uno studio del Louvre su un matrimonio egizio, che risaliva allo stesso periodo  e aveva inchiostri simili a quelli usati nel vangelo di Giuda, avremmo avuto molte piu' difficolta' a capire se il Vangelo era autentico", ha spiegato Joseph G. Barabe, microscopista senior della McCrone Associates che ha guidato il progetto di microanalisi alla McCrone di Westmont. Il team di Barabe ha fatto parte di un gruppo organizzato nel 2006 dalla National Geographic Society volto ad autenticare il Vangelo di Giuda scoperto negli anni Settanta dopo essere rimasto nascosto per quasi 1.700 anni. (da non dimenticare che il vangelo di Giuda, al pari di molti altri vangeli gnostici, è andato perduto con l’estinguersi dello gnosticismo, fiorito nei primi cinque secoli del cristianesimo – ndr – MLR) Il testo, scritto in copto egiziano, non dipinge Giuda come traditore di Cristo ma come suo più stretto seguace che si trovò a eseguire l'ordine di tradire Gesù, affinchè la sua missione terrena fosse compiuta. (Raffigurazione compatibile con gli insegnamenti dello gnosticismo, secondo i quali la forma umana è una prigione per l’anima – ndr - MLR). Dopo aver analizzato un campione del documento, Barabe e colleghi avevano concluso che il Vangelo era stato probabilmente scritto con un inchiostro ferrogallico. Anche se questo dato suggeriva che il testo poteva risalire al terzo o quarto secolo dopo Cristo, l'inchiostro usato nel Vangelo era diverso da qualsiasi altro analizzato prima.
In genere, gli inchiostri ferrogallici - almeno quelli dal Medioevo - erano fatti da una miscela di solfato di ferro e acidi tannici, ma quello del Vangelo di Giuda non conteneva zolfo. Un piccolo studio francese condotto da scienziati del Louvre che analizzava un documento di matrimonio egiziano e  documenti catastali scritti in copto e greco, risalenti dal primo al terzo secolo d.C., ha evidenziato un  inchiostro a base di rame, che non conteneva zolfo, quindi molto simile a quello del Vangelo di Giuda. Secondo Barabe, l'inchiostro usato nel Vangelo di Giuda rappresenta un inchiostro di transizione, un "anello mancante" tra gli inchiostri a base di carbonio del mondo antico e gli inchiostri ferrogallici (fatti con solfato di ferro) che sono diventati molto popolari in epoca medievale".

Da: agi.it
da: antikitera.net
ndr di Marco La Rosa
citazioni Wikipedia

martedì 16 aprile 2013

CONTINENTI PERDUTI


I CONTINENTI PERDUTI: ATLANTIDE, MU, LEMURIA...
DA SEMPRE CATALOGATI COME MITI E LEGGENDE.
EPPURE LE CRONACHE DEGLI ANTICHI PARLANO CON SERIETA' E CIRCOSTANZIANO MOLTO BENE TEMPI, PERSONAGGI, FATTI E LUOGHI.
QUESTE "CRONACHE", SONO STATE UTILIZZATE TROPPO SPESSO DAGLI STORICI, ARCHEOLOGI ECC... IN MANIERA ARBITRARIA, DIVIDENDO IL "PLAUSIBILE STORICO", DAL "MITO-LEGGENDA PRIVO DI FONDAMENTO", SENZA UN CRITERIO OBIETTIVO.
E' COME FAR COMBACIARE IL TASSELLO DI UN "PUZZLE" AL POSTO DI UN ALTRO. TUTTI VEDONO CHE IL QUADRO E' "STONATO", MA FANNO FINTA DI NULLA. E' PIU' COMODO E SEMPLICE COSI. TUTTI CONSERVANO LA LORO POLTRONA E LA STORIA PROCEDE SU UN BINARIO PRECONFEZIONATO LUCIDO E RETTILINEO. LA GENTE E' CONTENTA, PERCHE' INSERIRE COMPLICAZIONI?

... RIFLETTIAMOCI SU

BUONA LETTURA

Marco La Rosa




"Scoperto un continente preistorico sotto l'Oceano Indiano. Ritrovata la mitica Kumari Kandam?"


di: Enrico Baccarini

Ancora una volta la leggenda si trasforma in realtà. Il numero appena uscito di Nature Geoscience, (del 24 febbraio 2013) riporta la sensazionale notizia per cui studi recenti hanno confermato l'esistenza di un antico continente, oggi sommerso, nell'Oceano Indiano ovvero tra India, Sri Lanka e le Mauritius.
Il dato interessante riguarda non solo la scoperta scientifica in quanto tale ma il fatto che la stessa avvalora e conferma le più antiche tradizioni del subcontinente indiano che parlano di una terra sommersa durante il Pralaya, il diluvio indiano, e chiamata Kumari Kandam! Gli studiosi autori della ricerca pubblicata su NATURE hanno infatti scoperto come sotto queste acque sia esistito milioni di anni fa un "paradiso naturale" ribattezzato Maurità. La sua formazione risale a un periodo compreso tra 61 e 83 milioni di anni fa quando cioè il Madagascar si staccò dall'India. Dopo una lunga 'esistenza' questo continente perduto venne sommerso da enormi quantità di lava e dai flutti lasciando solo alcune tracce della sua esistenza oggi identificabili nelle isole Mauritius e in Reunion.Gli stessi studiosi che hanno compiuto la scoperta hanno dichiarato pubblicamente come oggi sia incontrovertibile l'evidenza che i nostri oceani nascondano ancora frammenti di terre perdute e, aggiungiamo noi, questo può permettere di avvalorare le antiche leggende presenti in tutto il globo che parlano di continenti scomparsi e di antichissime civiltà.


Lo studio è stato condotto dall'università di Oslo e la scoperta è avvenuta quasi casualmente durante le analisi della spiaggia di sabbia dell'isola capitale delle Mauritius in cui sono stati ritrovati frammenti di zirconi di antichissima formazione, databili tra 660 milioni e 2 miliardi di anni fa. Il resto della sabbia dell'isola è invece di formazione più recente, risalente a circa 9 milioni di anni fa. Durante queste prime analisi i geologi hanno ipotizzato che anche le Seychelles potrebbero essere, come Mauritia, un ulteriore frammento continentale di questo continente sprofondato.
Ritornando al mito di Kumari Kandam, la tradizione Tamil vuole che questa terra perduta fosse delimitata a Nord dal fiume Pahruli e a Sud dal Kumari, ed in essa sorgessero 49 Paesi (detti Nadu). La distanza trai due corsi d'acqua sarebbe stata di 700 katham che, secondo una riconversione moderna, corrisponderebbero approssimativamente a 770 km. Kumari Kandam era dunque un piccolo continente, così come l'articolo di NATURE ha definito la massa di terra recentemente scoperta sul fondale dell'Oceano Indiano.
Il mito di Kumari viene codificato in epoca medievale ma la sua esistenza si perde nella notte dei tempi. Ripreso dalla letteratura Tamil, sud dell'India, la tradizione parla dell'era delle Tre Sangam, letteralmente assemblee o accademie, (come riportato nel testo Iraiynar Kalviyalurai, attribuito a Nakkirar e datato del X° sec. d.C.).La Mudal Sangam, o Prima Assemblea, fu composta di 4449 poeti e avrebbe avuto sede a Thenmadurai, dove sopravvisse per 4.440 anni, fino a quando la stessa città venne sommersa dalle acque e la sua capitale venne spostata a Kapatapuram, dove venne fondata l'Idai Sangam, o Seconda Assemblea. Questa seconda Sangam operò per 3.700 anni, e con un numero uguale di poeti, fino a quando uno straordinario diluvio distrusse la capitale, che venne quindi spostata a Madurai, dove venne edificata la terza ed ultima accademia denominata Kadai Sangam. Per 1.850 anni 449 poeti studiarono le arti e le scienze fino a quando un terzo e ultimo diluvio non distrusse anche questa assemblea. Nel computo totale, queste scuole operarono per un periodo di 9.990 anni, in un arco temporale che deve essere collocato prima di Cristo. Curiosamente la concomitanza dei tre diluvi descritti, della distruzione delle Sangam e l'epoca stessa in cui sono collocate sembrano direzionarsi verso un solo punto, il disgelo dopo l'ultima Era Glaciale e le conseguenti catastrofi climatiche. Proprio nelle date indicate dalle tradizioni indiane avvennero tre grandi distruzioni di massa originatesi proprio dal disgelo post glaciale, un evento che non fu unico e compatto ma che si protrasse per diverse migliaia di anni con svariate inondazioni e innalzamento dei mari.
Come è possibile però conciliare questi periodi "recenti" con le date fornite dallo studio pubblicato su NATURE? Ci sono notevoli margini di differenza ovviamente ma consideriamo il tempo in cui questo continente può essere rimasto fuori dai flutti del mare e rapportiamolo al tempo necessario ad una civiltà per svilupparsi. L'inabissamento non fu repentino ma avvenne in un periodo di svariate migliaia di anni un tempo necessario per permettere alla stessa civiltà di spostarsi, colonizzare nuove terre e impiantare le proprie tradizioni. Così come è stato descritto nella "leggenda" delle tre Sangam. Pensiamo poi come le stesse isole Mauritius possiedano strutture piramidali, denominate Hawitta, talmente antiche da non poter essere datate ad un'epoca precisa, o anche alle città sommerse trovate a Dwarka, nel golfo di Cambay, a Mahabalipuram, Goa, Poompuhar, etc. Si tratta di realtà archeologiche che non sono certamente antiche milioni di anni ma che, come minimo, possono essere ricondotte a 10.000 anni fa. Gli uomini e le idee non muoiono se la loro forza si origina da un ideale puro e incontaminato. Forse l'eco di un'antica patria perduta rimase nelle leggende e nei miti di popoli che migrarono per sopravvivere e che lentamente si spostarono da un'isola perduta nell'Oceano Indiano verso le coste dell'India. E' interessante citare lo studio condotto da R. Mathivanan, editore in Capo del Tamil Etymological Dictionary Project per il Governo del Tamilnadu, che nel 1991 e a seguito di uno studio sugli antichi testi indiani e le tradizioni di queste terre fornì una cronologia approssimativa del suo popolo :
ca. 200, 000 to 50, 000 a.C. : prime tracce di vita umana intelligente nel Tamil Nadu
ca. 200, 000 to 100, 000 a.C. : inizio del linguaggio Tamil
50, 000 a.C. : civiltà di Kumari Kandam
20, 000 a.C. : un possibile contatto con la cultura dell'Isola di Pasqua ultima sopravvissuta di un'avanzata civiltà
16, 000 a.C. : sprofondamento di un continente denominato Lemuria
6087 a.C. : seconda Sangam creata dalla dinastia Pandya
3031 a.C. : secondo le leggende Tamil un principe della dinastia Chera durante alcune esplorazioni marittime approda nelle Isole Salomone (Oceano Pacifico) dove trova la canna da zucchero selvatica e ne avvierà la coltivazione nel Tamilnadu.
1780 a.C. : epoca della Terza Sangam stabilita dalla dinastia Pandya
7° secolo a.C. : Tolkappiyam, la prima grammatica Tamil nota
Si tratta ovviamente di datazioni che, per l'archeologia ufficiale, risultano impossibili e assolutamente frutto della fantasia di questi popoli. Come si possono giustificare però tutte le scoperte, come quella appena pubblicata da NATURE, che sembrano avvalorare almeno una parte di queste tradizioni? E' verosimile che la mitizzazione di eventi reali ne abbia alterato alcuni contenuti trasformandoli e amplificandoli, ma le scoperte degli ultimi dieci anni (India, Indonesia, Bangladesh, etc.) stanno avvalorando sempre più la possibilità dell'esistenza di un'antichissima civiltà estintasi a seguito di eventi cataclismici. Si potrà forse obiettare che il mito in oggetto sembra ripercorrere tempi ben più recenti ma in qualsiasi modo si voglia interpretare la questione, l'esistenza di un antichissimo continente oggi sommerso dai flutti dell'Oceano indiano è stata confermata dalla scienza. Si potrà obiettare sulle date o sui nomi ma un nuovo tassello sull'esistenza di Kumari Kandam è stato portato all'attenzione del mondo e indagini serie e rigorose attendono solo di essere portate avanti.

Da: Antikitera.net
Fonti utilizzate - Lost Land and the Myth of Kumari Kandam, S.C. JAYAKARAN; TamilNet;Tamil Sangams; Kumari Kandam

lunedì 8 aprile 2013

IL MISTERO DEL DISCO DI FESTOS


notizie da Antikitera  ( fonte http://tonykospan21.wordpress.com )


 

" Ogni tanto gli archeologi trovano oggetti misteriosi ed enigmatici; con caratteri indecifrabili, con strani glifi, formule magiche arcaiche, con esseri amorfi e via dicendo.
Oggetti di questo tipo ormai se ne contano a migliaia e alcuni di essi rimangono nascosti e dimenticati nei vari scantinati dei musei.
o di questi strani oggetti, sebbene se ne sia discusso parecchio, non ha ancora avuto la fortuna di divenire celebre e ammirato come altri suoi simili.
Si tratta del disco di Festos, trovato a Festos (Creta) dall' Italiano Luigi Perneri nel 1908; è una tavoletta circolare di terracotta realizzata nel 1700 a.C., raffigurante geroglifici non ancora interpretati. Reperto archeologico piuttosto ambiguo, bellissimo dal punto di vista estetico, reca sulle due facciate (come possiamo vedere dal disegno: sono presenti entrambe le facce del disco) segni pittografici che rappresentano pietre, uomini, foglie, pesci sconosciuti, oltre che un boomerang, che come sappiamo è un arma di origine oceanica e non greca!


Queste incisioni non furono fatte a mano, ma realizzate con 45 punzoni, fatto altrettanto ambiguo per l'epoca, poiché il primo a usare i punzoni fu un certo Gutenberg solo 3000 anni più tardi. Prima di stabilire la sua origine cerchiamo di chiarire che cosa potrebbe rappresentare questo disco. Per alcuni si tratterrebbe o di un inno religioso o di un canto di guerra, o anche di una profezia magica.


le parole corrono lungo una spira, sia da un lato che dall'altro; i ricercatori si sono detti: ma dove comincerà la scrittura? Dal centro? Dalla periferia verso il centro? Andando verso dove?


Sommando i segni presenti nelle 61 parole che appaiono, troviamo un totale di 242 segni, una cifra irrisisoria paragonata ai 30.000 che hanno permesso di decifrare la scrittura lineare B, i 7.500 della lineare A e i 1.600 della scrittura geroglifica cretese.
Analizzando bene, i segni sono estremamente realistici ottenuti con la stampa di 45 punzoni, su entrambi i lati.
Si tratta probabilmente del primo caso nella storia di un'iscrizione realizzata con l'aiuto di caratteri mobili.
Per ora è destinato a conservare il suo mistero. "

fonte:  http://tonykospan21.wordpress.com






domenica 7 aprile 2013

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                                 volti di persone che hanno dedicato la loro esistenza alla scoperta 

















venerdì 5 aprile 2013

LE BANCHE EUROPEE ED I RISPARMI DELLA GENTE

                   ATTUALITA’ MOLTO SCOMODE !





La crisi bancaria cipriota ha dato un segnale preciso.
Sono stati garantiti i risparmiatori e correntisti fino ai 100 mila euro, quindi la stragrande maggioranza della popolazione e tutti i piccoli risparmiatori.
Sono stati colpiti gli oligarchi ed i complici del sistema politico-bancario corrotto, che hanno "giocato" sulla pelle della gente che lavora e produce.
Persino Putin (che é principalmente un politico) ha detto: Nessun intervento di salvataggio,  sono problemi loro (degli oligarchi), così invece di speculare e portare via capitali per non essere tassati, potevano investirIi  in attività produttive nei rispettivi paesi.
Sono d'accordo, ma non mi fido di chi controlla adesso la politica finanziaria in Europa, non sono così sicuro che la salvaguardia del piccolo risparmiatore sia poi così automatica. Cosa succederà nella prossima imminente crisi bancaria europea, perché di fatto, nonostante tutte le belle parole e le rassicurazioni, TUTTE le banche sono con lacqua alla gola, non hanno più liquidità, ed i loro bilanci sono a dir poco allucinanti?
Bisogna continuare a credere ai fiumi di bugie che vengono riversati quotidianamente dai media, che intervistano questo e quello ? superesperti professoroni che come Mario Monti e company ci hanno portato dove volevano loro, e cioè allo sfacelo più totale?
Leggete  di seguito quello che stanno discutendo i vertici della BCE in questi giorni, fatevi la vostra opinione, guardate tutti i lati della medaglia !

Buona lettura

Marco La Rosa



IN EUROPA DEPOSITI INSICURI

Il membro olandese della BCE Klaas Knot conferma : lesproprio di depositi bancari rientra in futuro nella politica europea di liquidazione. La BCE pretende che le banche rimettano a pari i loro bilanci. Il risparmiatore comune dovrebbe quindi riflettere bene sia sulla somma di danaro sia presso quale banca la voglia lasciare in deposito.

Ora sono le banche centrali che hanno preso in mano il comando del nuovo ordine del sistema bancario europeo. Il membro della BCE olandese e presidente della banca centrale del suo paese, Klaas Knot ha confermato giovedì durante un convengo ciò che aveva già annunciato la settimana scorsa Jereon Dijsselbloem, presidente dellEurogruppo: la ristrutturazione delle banche europee verrà effettuata come dallesempio di Cipro. Tutti di depositi bancari, se necessario, verranno espropriati. Dijsselbloem aveva detto che laffare Cipro rappresenta per lEuropa una pausa cianografica. Poi ha ritirato tutto. Dopodiché Benoit Coeuré della BCE ha affermato che Cipro è un caso a sé.

Ora Knot, come da articolo del giornale Het Financieele Dagblad, ha provveduto a chiarire : Non c’è nulla da eccepire alle affermazioni di Dijesselbloem . Quanto da lui affermato è ciò che viene discusso in Europa già da tempo. Questo modus operandi sarà parte del processo con cui in Europa verranno liquidate le banche. Le banche devono riportare a pareggio i loro bilanci, per cui sarà necessaria trasparenza nel settore bancario. Dopodiché le banche dovranno dividersi da chi procura perdite.

Reuters ha avuto conferma dalladdetta stampa di Klot che le affermazioni dellolandese non sono dei malintesi. La stampa internazionale è ormai molto attenta da quando Dijsselbloem ha cercato di imbrogliare la FT e Reuters.

Il membro della BCE olandese e presidente della banca centrale del suo paese, Klaas Knot, presenta ufficialmente la nuova dottrina della BCE: Cipro rappresenta semplicemente un campo di prove generali. Nel settore bancario questa è la nuova situazione : i tanto decantati risparmi sicuri non valgono la carta sulla quale sono stampati.

Concretamente: il cliente semplice di una banca dellEurozona non può più essere sicuro quando porta i suoi soldi in banca!

Deve raccogliere informazioni sulla sua banca studiandone i bilanci o cercare di vedere gli affari sui Derivati, altamente esplosivi, segreti e che non hanno lobbligo di indicare nei bilanci. E per dirlo in maniera molto chiara: entrambe le cose sono impossibili, poiché nonostante conoscenze altamente professionali è attualmente impossibile valutare i rischi di una banca. La maggior parte dei bilanci sono menzogne raffinate che non capisce nessuno e che nessuno deve poter capire.

Daltra parte è un fatto positive che la BCE finalmente parla chiaro. Probabilmente non c’è altra alternativa se non quella di rianimarle .

Per i risparmiatori, proprietari di libretti di risparmio e aziende , lannuncio di Knot è un messaggio eloquente: devono prendere subito dei provvedimenti. Se nel caso di Cipro verano ancora dubbi sul fatto della sicurezza dei depositi bancari, con chiara spiegazione di Knots ora è ufficiale.

Questa notizia è particolarmente negativa per le medie imprese, poiché non vi sono , per motivi pratici, alternative al conto bancario. Ci si deve rendere conto che può accadere a tutti, che da un giorno allaltro possono essere espropriati ma di ciò che li danneggia più di tutto :della liquidità. Quando lo Stato viene di notte come un ladro, lazienda non è più in grado di pagare gli stipendi ed allora incombe il pericolo dellinsolvenza (come accade concretamente è documentato qui )

Quindi le imprese devono decidere se conservare in azienda contanti consistenti. Forse ci sarà addirittura il ritorno alla busta classica , cioè stipendi pagati in contanti.

La fredda decisione delle banche centrali di risanare a discapito dei clienti delle banche, è chiara: I soldi guadagnati e che servono per la gestione dellimpresa vanno tenuti ovunque tranne che in banca.

Guarda caso questa notizia Knot la dà il giovedì Santo: sono iniziate le vacanze pasquali e quasi nessuno fa ci fa caso. Cos’è che disse Wolfgang Schäuble? I risparmi bancari sono una questione delicata, per cui va presa in considerazione solo il fine settimana.

La situazione a quanto pare è talmente seria che sottintende in chiare lettere l annuncio dellesproprio.

Grazie a STAMPA LIBERA

(traduzione di Gabriella Cavallucci)

fonte:

http://deutsche-wirtschafts-nachrichten.de/2013/03/30/ezb-bestaetigt-die-bank-guthaben-in-europa-sind-nicht-sicher/

Tratto da: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/04/bce-in-europa-desositi-insicuri.html#more