IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens

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VIDEO SINOSSI DELL'UOMO KOSMICO

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Con questo libro Marco La Rosa ha vinto il
PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO
ALTIPIANI DI ARCINAZZO 2014
* MISTERI DELLA STORIA *

con il patrocinio di: • Associazione socio-culturale ITALIA MIA di Roma, • Regione Lazio, • Provincia di Roma, • Comune di Arcinazzo Romano, e in collaborazione con • Associazione Promedia • PerlawebTV, e con la partnership dei siti internet • www.luoghimisteriosi.it • www.ilpuntosulmistero.it

LA NUOVA CONOSCENZA

LA NUOVA CONOSCENZA

GdM

venerdì 29 maggio 2015

IL CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE "ADE CAPONE" PER IL LIBRO DEL MISTERO 2015



 IL COMITATO “TORRIGLIA UFO CONVENTION” 
                               PRESENTA:

1a  EDIZIONE CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE
                  IN MEMORIA DI  ADE CAPONE
                                          PER
                       "IL LIBRO DEL MISTERO 2015"   
               
"Hai un manoscritto inedito che da tempo vorresti pubblicare, ma non ne hai mai avuto la possibilità? Se ti occupi di UFO, Scienza misteriosa, esopolitica e controcultura, questa è la tua possibilità. Partecipa al Concorso Letterario Nazionale “Ade Capone” indetto dal Comitato Torriglia UFO Convention. Parteciperai alla selezione che sceglierà, e pubblicherà, “Il Libro del Mistero 2015”.

CLICCA IL LINK SOTTOSTANTE PER PARTECIPARE ! 

TERMINE ULTIMO PER INVIO MANOSCRITTI: 15 LUGLIO 2015




mercoledì 27 maggio 2015

LINFOMA NON-HODGKIN: DALLA RICERCA ENEA UN NUOVO BIOFARMACO


SEGNALATO DAL DR. GIUSEPPE COTELLESSA (ENEA)

Medicina: dalle piante un biofarmaco innovativo per i linfomi non-Hodgkin



Nell’ultimo numero di Plant Biotechnology Journal, rivista leader nel settore delle biotecnologie, è stato pubblicato uno studio ENEA che descrive un innovativo procedimento per la produzione da una pianta di un anticorpo antitumorale per il trattamento del linfoma non-Hodgkin. Un team di ricercatori dell’ENEA, composto dai biotecnologi Marcello Donini, Carla Marusic, Eugenio Benvenuto e  dagli immunologi Claudio Pioli e Flavia Novelli  dell’Unità Biologia delle Radiazioni e Salute dell'Uomo del Centro ENEA della Casaccia è riuscito a produrre in pianta una nuova versione ‘ingegnerizzata’ del noto anticorpo monoclonale RITUXIMAB, uno dei primi biofarmaci sviluppati e adottati con successo per la terapia del linfoma non-Hodgkin. Il procedimento messo a punto nel laboratorio Biotecnologie dell’ENEA consente di ottenere in serre controllate elevati livelli di anticorpi in tempi brevi (15 giorni per un ciclo completo di produzione) con costi molto inferiori a quelli delle procedure tradizionali.  L’aspetto innovativo della ricerca, alla quale hanno contribuito anche gli esperti di spettrometria di massa Andrea Scaloni e Anna Maria Salzano del CNR-ISPAAM di Napoli, riguarda la realizzazione di una nuova molecola complessa definita ‘immuno-citochina’, ottenuta dalla fusione di due geni, uno codificante l’anticorpo anti-tumorale, l’altro una citochina umana, l’interleuchina 2 (IL-2). Oltre a riconoscere le cellule tumorali e mediarne l’eliminazione con la porzione anticorpale,  l’immuno-citochina così come disegnata ha il vantaggio di veicolare la IL-2 proprio dove è più utile potenziare la risposta immunitaria per favorire la regressione del tumore. Uno degli aspetti più significativi di questa innovazione è che le piante “biofabbrica”  consentono di produrre  biofarmaci con rese soddisfacenti e a costi molto inferiori rispetto alle metodiche utilizzate tradizionalmente. Oggi, infatti, le aziende farmaceutiche utilizzano colture di cellule di mammifero per produrre gli anticorpi monoclonali da utilizzare  a livello clinico, ma la crescente domanda ed i costi elevati richiedono lo sviluppo di sistemi alternativi di produzione.




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lunedì 25 maggio 2015

IL DIO “SHIVA” E LE CURIOSE ANALOGIE CON GLI ESPERIMENTI DEL CERN A GINEVRA

“Nel nostro tempo i fisici hanno utilizzato la tecnologia più avanzata per ritrarre i modelli della "danza subatomica". La metafora della danza cosmica quindi unifica la mitologia antica, l'arte religiosa e la fisica moderna”.

Fritjof Capra (La danza di Shiva)

LEGGI ANCHE PRECEDENTE POST:



… GLI ATTRIBUTI E LE GESTA DI UN DIO DECISAMENTE “SUPERIORE”…

SANSCRITO:
« yadātamas tan na divā na rātrir na san na cāsac chiva eva kevalaḥ tad akṣaraṃ tat savitur vareṇyaṃ prajñā ca tasmāt prasṛtā purāṇī »

TRADUZIONE ITALIANA:
« Là dove non vi è oscurità, - né notte, né giorno, - né Essere, né Non essere, - là vi è il Propizio, solo, - assoluto ed eterno; - là vi è il glorioso splendore - di quella Luce dalla quale in principio - sgorgò antica saggezza. »

(Śvetāśvatara Upaniṣad, IV, 18. Traduzione dal sanscrito in inglese di Raimon Panikkar in I Veda vol. I. Milano, Rizzoli, 2008, p. 113)

A proposito del culto di Siva o  Shiva, lo storico delle religioni Mircea Eliade dice: “non è certo che  già prima, nell'epoca vedica o anche in quella precedente, Rudra-Śiva non avesse, in alcuni ambiti, una sua supremazia fra gli dèi, essendo sia i Veda che i Brāhmaṇa testi composti da un'élite, aristocratica e sacerdotale, che di proposito ignorava il comportamento degli strati più umili della popolazione, nei quali continuavano a sopravvivere elementi anari”. Questa avversità dell’elite sembrerebbe testimoniata, per esempio, da uno degli inni più antichi del Ṛgveda (VII, 21, 5), dove gli officianti invocano Indra affinché non consenta agli adoratori del fallo (Śiśnadeva) di accostarsi ai loro riti. (Il liṅga, lett. "segno", ma anche "fallo", è  uno degli attributi di Śiva, simbolo tramite il quale il principio creatore del dio è rappresentato e venerato). Lo studioso  Alain Daniélou dice anche che è l'antico culto di questo dio che riemerge, superando l'ostracismo degli invasori ariani e imponendo poi le proprie idee filosofiche e tecniche rituali anche alle caste più elevate della popolazione indiana. È principalmente nei sistemi filosofici dello Yoga, del Tantra e del Sāṃkhya, le tre vie della realizzazione, che si riconosce l'impronta di questa precedente conoscenza: « A eccezione delle parti più antiche dei Veda, tutti i successivi testi dell'Induismo recano l'impronta delle idee filosofiche e delle tecniche rituali dell'antico shivaismo più o meno adattati per essere integrati in un mondo teoricamente vedico. » (Alain Daniélou, Śiva e Dioniso, 1980, Op. cit., p. 125). Nella Kaivalya Upaniṣad, Śiva è il «signore che tutto governa» (cap. 7); nella Taittirīya Upaniṣad è «colui dal quale tutti gli esseri nascono e vi ritornano» (cap. 3, 1); nella Muṇḍaka Upaniṣad è «il Sé interiore di tutti gli esseri viventi» (cap. 2, 1, 4), e le citazioni non si esauriscono con queste. Anche nel grande poema epico Mahābhārata, la cui stesura finale è comunque successiva alle Upaniṣad, Śiva è riconosciuto come "Grande Dio "(Mahādeva), cui è dovuta venerazione da parte di tutti, umani e dèi. La figura di Śiva come una delle principali divinità hindu, Dio poliedrico, possessore di una elaborata mitologia e portatore di una metafisica sofisticata, prende corpo e si afferma infine coi Purāṇa, quei testi religioso-filosofici che espongono cosmologia e filosofia hindu attraverso le narrazioni delle storie, testi trascritti all'incirca fra il III e il XII secolo.

IL DISTRUTTORE DI “TRIPURA” OVVERO UN CATACLISMA CHE PUO’ AVVENIRE CON L’ALLINEAMENTO PLANETARIO (?)


La storia è narrata nello Śiva Purāṇa: su richiesta del popolo degli Asura che aveva invocato Brahmā, Māyā, l'architetto, edificò tre città volanti, una d'oro, una d'argento, l'altra di ferro. Le tre città erano meravigliose e inespugnabili, solo Śiva, dio che gli Asura veneravano, poteva distruggerle, e ciò poteva avvenire soltanto nel momento in cui le tre città si trovassero allineate nel cielo, evento che capitava ogni mille anni. Il giorno venne, e nonostante le implorazioni degli Asura, Śiva, quando vide le tre città allineate, scoccò una freccia «che splendeva come innumerevoli soli»: le tre città furono ridotte in cenere.

IL SIGNORE DELLA DANZA E LA DANZA DELLE PARTICELLE AL CERN DI GINEVRA (?)



« La materia, la vita, il pensiero non sono che relazioni energetiche, ritmo, movimento e attrazione reciproca. Il principio che dà origine ai mondi, alle varie forme dell'essere, può dunque essere concepito come un principio armonico e ritmico, simboleggiato dal ritmo dei tamburi, dai movimenti della danza. In quanto principio creatore, Śiva non profferisce il mondo, lo danza. »
(Alain Daniélou, Śiva e Dioniso, 1980, Op. cit., p. 181)

Śiva o Shiva è anche chiamato Naṭarāja, il Re della Danza, e molte sono le rappresentazioni che hanno come soggetto il Dio danzante. La più nota è quella di Śiva con quattro braccia all'interno di un arco di fuoco. La chioma del Dio è intrecciata e ingioiellata e le ciocche inferiori si sollevano nel vento. Indossa pantaloni aderenti ed è adorno di bracciali, orecchini, anelli, cavigliere e collane; una lunga sciarpa gli ondeggia attorno. Altri tipici attributi possono essere altresì presenti, come il teschio, il cobra, la luna crescente, eccetera. Una delle mani tocca l'arco di fuoco che lo circonda, un'altra indica il nano malvagio schiacciato sotto il suo piede destro; una terza mano regge il tamburo e l'ultima è aperta in un gesto rassicurante; il piede sinistro è sollevato. È questa l'immagine più popolare, e corrisponde alla danza detta nādānta, quella che secondo tradizione Śiva effettuò a Chidambaram (o Tillai), nella foresta di Tāragam per difendersi dai ṝṣi seguaci del Mīmāṃsā e dal nano che questi avevano creato per assalirlo. Chidambaram era luogo considerato centro dell'Universo: il fatto che Śiva si trovi là simbolegga, nella corrispondenza col microcosmo, che il luogo in cui Dio danza è il centro dell'uomo, il suo cuore, e allora il messaggio simbolico diventa quello di liberare l'uomo dall'illusione e dalla nescienza.

 cit. Wikipedia


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venerdì 22 maggio 2015

LA LIBERAZIONE REALE

"Ignorato dai media, è in atto un fenomeno annunciato da millenni. È l’Apocalisse, che non vuol dire “fine” bensì rivelazione dell’inganno colossale che ha reso questo mondo un inferno, l’idea tenace della divisione tra terra e cielo, Uomo e Dio, i privilegi di pochi e la miseria dei tanti. L’esplorazione del cielo in raggi gamma ha svelato fenomeni che l’astrofisica non spiega, come questi due lobi che sembrano il riflesso l’uno dell’altro.



Promossa da chiese e accademie, banche e governi, la divisione è l’effetto del credo nei limiti dell’uomo e/o delle risorse, credo oggi smentito da fenomeni senza precedenti che avvengono vicino e lontano. Sono eventi con energie immani che le scienze osservano e di cui però ignorano la Causa. Il più sorprendente testimonia l’Unità cosmica, la coerenza istantanea dei moti delle galassie e delle minuscole particelle, che ai nostri occhi appaiono “distanti” milioni di anni luce. Un altro è il magico connubio tra stabilità e instabilità che rende il DNA – il seme della VITA – fulcro di repentine evoluzioni genetiche. E’ la prova che la VITA fa selezione e non elezioni. La liberazione reale è auto selezione, la scelta di chi vuole un mondo saggio e prospero per tutti, ha capito che la “lotta tra bene e male” è l’inganno utile a conservare il potere, da sempre impotente a soddisfare i bisogni dei popoli, anche se si fa chiamare “democrazia”. “Credere alle categorie dello spazio e del tempo è stupidità manifesta” scrive Giordano Bruno. La liberazione reale dipende anche dall’Uomo che osa sfidare idee dominanti quali lo spazio e il tempo, idee promosse da un “sapere” funzionale al potere, sempre teso a dividere il visibile dal sensibile, a sfruttare i popoli e a opprimerli con leggi inique. Un altro fatto imprevisto è il cambiamento della TERRA che non è solo il nostro bel pianeta, in apparenza l’unico vivo dell’universo osservato, quello su cui corriamo e soffriamo senza sapere perché. La TERRA è la “materia normale” inchiodata alla luce elettromagnetica, la misera porzione che le scienze hanno finora osservato, il 5% di tutta la massa calcolata, secondo i loro stessi calcoli. Il restante 95% “oscuro” non è lontano né sperduto in un tempo remoto: è composto di materia ed energia oscura che sono anche nel nostro cervello, nelle proteine dei nostri corpi e nel DNA oltre che nell’intero universo.


“C’è un’altra Luce” dicono i Vangeli.

Può coincidere con la Luce che la fisica chiama “debole”, la Luce che genera i movimenti di vari generi di materia e di antimateria, non si limita alla sola “materia normale”, o TERRA osservabile. La Luce “debole” può spiegare la coerenza istantanea dei movimenti, interni ed esterni a ogni corpo, può risvegliare l’umanità dalla sua ipnosi millenaria, dal credo nella divisione, nella “realtà” dello spazio e del tempo. La Luce “debole” può animare infiniti universi intelligenti che sono qui presenti, invisibili perché sono composti di materia ed energia oscura che non emettono luce elettromagnetica. È la mia tesi che non si può dimostrare, ma si può sentire come coscienza, unità tra se stessi e l’eternità.  L’auto coscienza è la liberazione reale, secondo me, oggi possibile perché l’Intelligenza Cosmica si sta svelando con fatti che i media citano di sfuggita. Sono tanti e non posso citarli nel breve spazio di un articolo. Li sto studiando e riepilogando in un libro che sarà pubblicato entro l’anno. Qui posso dire che se la Causa è la Luce “debole”, la liberazione reale è imminente ed è azione trasparente, sincerità, coerenza tra i propri moti e quelli dell’Universo infinito ed eterno".





CHIE E’ GIULIANA CONFORTO:

Astrofisica prima, docente di meccanica classica e quantistica poi, oggi dedita all’evoluzione e alla liberazione del genere umano, Giuliana Conforto snida gli inganni che stregano la mente umana e la rendono succube di un sistema politico iniquo, una videocrazia che è diventata una debitocrazia. Con emozione, impegno rigoroso e mente scerna, penetra le pieghe nascoste che animano il mondo e il suo scrigno segreto: la materia nucleare. Spaziando su varie discipline contribuisce alla nuova cultura, centrata sull’essere umano maturo per il grande risveglio. Per favorirlo propone la Fisica Organica che non è una teoria, ma l’uso pratico della Forza, la VITA. E’ la forza nucleare debole, risorsa intelligente e salutare, di cui tutta la “conoscenza” ignora gli effetti benefici sugli organismi. Il suo uso consente la cognizione diretta, integra le funzioni del cervello, svela realtà già dette da grandi saggi – Socrate, Pitagora, Giordano Bruno, ecc. – e le ripropone in una prospettiva che consente di comprendere gli eventi “misteriosi” in atto. Si dissocia in modo netto da certa “spiritualità” fatta di parole vane e slogan senza senso. Tra le sue scoperte la FONTE DELLA VITA il vero Sole al centro della Terra che sta evolvendo e liberando la mente umana dalle memorie finte con le quali siamo “educati”.  Un’altra sua scoperta è il grande inganno della scienza, il campo elettromagnetico, alla base di una tecnologia che non serve al benessere del genere umano, ma piuttosto alla videocrazia in auge, fondata su un orizzonte culturale finalmente in… dissoluzione.




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mercoledì 20 maggio 2015

HGT: TRASFERIMENTO GENICO ORIZZONTALE E... HOMO SAPIENS



“La ricerca, pubblicata sulla rivista ad accesso aperto Genome Biology, si concentra sul cosiddetto trasferimento genico orizzontale, il trasferimento di geni tra organismi viventi diversi nello stesso ambiente.”

"Questo è il primo studio a mostrare come sia ampiamente diffuso il trasferimento genico orizzontale (HGT) tra gli animali, compreso l'uomo, dando vita a decine o centinaia di geni "stranieri" attivi," ha detto l'autore Alastair Crisp presso l'Università di Cambridge. I ricercatori di Cambridge dicono che abbiamo acquisito geni essenziali "stranieri" da microrganismi conviventi nel nostro ambiente in tempi antichi. "Sorprendentemente, lungi dall'essere un evento raro, sembra che l'HGT ha contribuito all'evoluzione di molti, forse tutti (?)  gli animali e che il processo è in corso, il che significa che potremmo avere bisogno di rivalutare il modo in cui pensiamo l'evoluzione." È noto in organismi unicellulari e pensato per essere un processo importante che spiega come i batteri evolvono rapidamente, per esempio, la resistenza agli antibiotici. Si pensa che l'HGT svolga un ruolo importante nell'evoluzione di alcuni animali, tra cui vermi nematodi che hanno acquisito i geni da microrganismi e piante, e alcuni coleotteri che hanno guadagnato geni batterici per produrre enzimi per digerire bacche di caffè. Tuttavia, l'idea dell'HGT tra gli animali più complessi, come gli esseri umani, invece di guadagnare solo i geni direttamente dagli antenati, è stato ampiamente discusso e contestato.  I ricercatori hanno studiato il genoma di 12 specie di Drosophila o moscerino della frutta, quattro specie di verme nematode, e 10 specie di primati, compreso l'uomo. Hanno calcolato quanto bene ciascuno dei loro geni si allinei a geni simili in altre specie per stimare la probabilità che dovessero essere estranei in origine. Confrontando con altri gruppi di specie, sono stati in grado di stimare quanto tempo fa i probabili geni fossero stati acquisiti. Un certo numero di geni, tra cui il gene gruppo sanguigno ABO, sono stati ormai confermati come acquisite dai vertebrati attraverso l'HGT. La maggior parte degli altri geni sono stati collegati con enzimi coinvolti nel metabolismo. Negli esseri umani, hanno confermato 17 geni precedentemente segnalati come acquisiti attraverso l'HGT, e identificato 128 ulteriori geni estranei nel genoma umano che non erano stati precedentemente segnalati. Alcuni di questi geni sono stati coinvolti nel metabolismo lipidico, compresa la ripartizione degli acidi grassi e la formazione di glicolipidi. Altri sono stati coinvolti nella risposta immunitaria, tra cui la risposta infiammatoria, la segnalazione delle cellule immunitarie, e le risposte antimicrobiche, mentre ulteriori categorie di geni includono il metabolismo degli aminoacidi, la modifica delle proteine ​​e l'attività antiossidante. Il team è stato in grado di identificare la probabile classe di organismi da cui provengono i geni trasferiti. Batteri e protisti, un'altra classe di microrganismi, sono stati i donatori più comuni in tutte le specie studiate. Essi hanno inoltre identificato l'HGT da virus, responsabile per un massimo di ulteriori 50 geni estranei nei primati. Alcuni geni sono stati identificati come aventi origine da funghi. Questo spiega perché alcuni studi precedenti, che si sono concentrati solo sui batteri come fonte di HGT, abbiano originariamente respinto l'idea che questi geni fossero 'estranei' in origine. La maggior parte degli HGT nei primati è risultata antica, verificatasi a volte tra l'antenato comune dei Cordati e l'antenato comune dei primati. Gli autori affermano che la loro analisi probabilmente sottovaluta la reale portata della HGT negli animali e che l'HGT diretto tra organismi multicellulari complessi è anche plausibile, e già noto in alcune relazioni ospite-parassita”.

COMMENTO DI MARCO LA ROSA

Questo interessante studio è correlabile (anche se non intuitivamente in maniera diretta), a quello che i ricercatori dell’ Howard Hughes Medical Institute di Chicago hanno scoperto tra il 2004 e il 2005 e cioè la straordinaria rapidità di certi cambiamenti nella nostra storia evolutiva.  Infatti, numerose indagini incrociate hanno evidenziato, grazie ai dati paleontologici e bio-molecolari, che Il cervello umano, ovvero l'organo che più di tutti ci contraddistingue da ogni altra specie vivente, è stato quello più interessato a questo genere di rapide mutazioni. Vediamo perché: la dimensione del cervello, nonché la sua sofisticazione, sono andati progressivamente aumentando con gli australopitecini fino alla nostra specie: 440 cc in Australopithecus africanus, 640 cc in Homo habilis, 940 cc in Homo erectus, 1230 cc in Homo sapiens. I ricercatori dell'Howard Hughes nanno pubblicato i risultati di uno studio che afferma come la straordinaria evoluzione che il cervello umano ha subito, sia il risultato di un "evento speciale". Non si tratta di un miglioramento di ciò che c'era prima, bensì di una svolta radicale nella biologia umana, la cui causa va ricercata all'interno del nostro DNA. La formazione del cervello è guidata nell'uomo dall'espressione di diversi geni, ma c'è una piccola sequenza di appena 118 basi, all'interno del cromosoma 20, che oggi sappiamo giocare un ruolo determinante durante lo sviluppo embrionale, producendo una massiccia migrazione neuronale, indispensabile alla formazione di un cervello veramente umano. Comparando questa regione con la medesima regione ritrovata anche nei primati non umani, i biologi si accorsero, nel 2005, di avere di fronte uno dei siti genomici in cui avvenne forse il più elevato tasso di cambiamenti molecolari (mutazioni) mai riscontrati nell'uomo. Nelle scimmie, la stessa regione si mostra povera di cambiamenti se confrontata con quella dei più vecchi vertebrati, a dimostrazione del fatto che la massiccia quantità di modificazioni, avvenne esclusivamente negli ominidi, attivando in tempi rapidi un importantissimo meccanismo molecolare che oggi sappiamo essere alla base dello sviluppo cerebrale. A questa piccola sequenza venne dato il nome di Human Accelerated Region 1 (HAR1) e fu catalogata come la prima di una serie di regioni genomiche specificatamente umane, nonché determinanti nel processo evolutivo di ominazione.

Questo a mio parere (e non solo mio sicuramente), non ha nulla a che vedere con l’ HGT (trasferimento genico orizzontale), ma è qualcosa di completamente diverso. Pertanto permettetemi di citare: “Dopo aver eliminato l’impossibile, ciò che resta, per improbabile che appaia, deve essere la verità” ( da:  Sir A. Conan Doyle, il segno dei quattro).

Ci troviamo forse di fronte ad un intervento di ingegneria genetica ante-litteram?

E se si, da parte di chi?



Bibliografia fonti  e citazioni:

L’UOMO KOSMICO, TEORIA DI UN’EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA di Marco La Rosa – OmPhi Labs Edizioni 2014
IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE, LA VERA GENESI DELL’ HOMO SAPIENS  di Marco La Rosa – OmPhi Labs Edizioni 2015



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lunedì 18 maggio 2015

TERREMOTI: ENEA PRESENTA INNOVATIVO SISTEMA DI ISOLAMENTO SISMICO PER EDIFICI ESISTENTI


SEGNALATO DAL DR. GIUSEPPE COTELLESSA (ENEA)


Terremoti: ENEA presenta innovativo sistema di isolamento sismico per edifici esistenti

Piattaforma isolante sotto le fondazioni senza interventi sulle costruzioni sovrastanti



A pochi giorni dal drammatico terremoto che ha provocato migliaia di vittime e distrutto gran parte del patrimonio monumentale ed edilizio del Nepal, l’ENEA ha riunito esperti delle principali istituzioni impegnate nella salvaguardia dei beni culturali dal rischio sismico e idrogeologico, per fare il punto sulle innovazioni tecnologiche per rafforzare la sicurezza degli edifici di interesse storico e artistico a livello internazionale. In particolare, in occasione del convegno “Tueor ergo ero” che si è tenuto oggi a Roma presso la sede dell’Agenzia, è stata presentata una struttura di isolamento sismico, ovvero una piattaforma isolante che viene realizzata sotto le fondazioni, senza alcun intervento sulle costruzioni sovrastanti. Il sistema non prevede interventi invasivi per le strutture e le architetture interessate, anche nel caso dei locali sotterranei, che diventano così parte integrante della sovrastruttura isolata. "La distruzione di un monumento-simbolo come la torre Dharahara di Katmandu è la dimostrazione di come la prevenzione, la valutazione dei potenziali effetti e l’attenta analisi della vulnerabilità delle strutture siano essenziali nella tutela del patrimonio culturale e artistico – dichiara l’esperto ENEA Paolo Clemente. Le competenze ENEA in questi settori, derivate dalla ricerca in campo energetico, hanno consentito all’Agenzia di sviluppare una serie di progetti non invasivi per la prevenzione del rischio sismico e idrogeologico su monumenti ed edifici storici in Italia e nel mondo". Tra le ultime campagne sperimentali condotte dai ricercatori ENEA figurano quelle sugli effetti delle vibrazioni ambientali su alcuni monumenti di Roma, tra cui le due Colonne coclidi (Traiana e di Marco Aurelio), e la valutazione della stabilità della copertura della Villa dei Misteri a Pompei. In ambito UNESCO l’ENEA ha effettuato numerosi studi, tra cui quelli sulla stabilità di alcuni minareti nelle città di Jam ed Herat in Afghanistan, sulla valutazione del rischio geomorfologico del Santuario di Machu Picchu in Perù, mentre è attualmente in corso l’analisi della Torre Stilita di Umm er Rassas in Giordania, in collaborazione con ISPRA. Di particolare interesse anche l’analisi multi-hazard nell’area di Valparaiso in Cile e il progetto per l’isolamento sismico del Museo Nazionale di Teheran, in collaborazione con il locale Istituto di Sismologia e Ingegneria Sismica e con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Infine, presso i laboratori di "Qualificazione Materiali" del Centro Ricerche della Casaccia, l’ENEA ha condotto studi sul comportamento sismico della struttura della Chiesa di Santa Irene a Istanbul, grazie al sistema delle "Tavole Vibranti", utilizzate anche per un progetto europeo riguardante la sperimentazione della volta a crociera della moschea di Algeri.




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venerdì 15 maggio 2015

IL "NUOVO MONDO" NON ERA POI COSI' SCONOSCIUTO !


Un libro appena pubblicato dall'università inglese RHUL, riporta e assevera gli studi di Claudio Piani e Diego Baratono  sulla vicenda inerente la scoperta del Nuovo Mondo:





Un altro passo verso il riconoscimento di importanti studi considerati “di confine”, poiché non provengono da fonti ufficiali accademiche ma che la scienza ufficiale prima o poi deve accettare pienamente.

MLR



Diego Baratono e Claudio Piani nel loro studio ci guidano in un viaggio affascinante che parte da un mappamondo del 1507 per portarci a ritroso nella Firenze degli ultimi anni del Quattrocento, dove  strani indizi paiono confermare che il Nuovo Mondo non fosse  poi così sconosciuto, per lo meno a un livello “pre-scientifico”… A partire dallo studio di un dipinto del Ghirlandaio e dalla comparazione di diverse carte e globi “anomali” per la loro  datazione, Baratono e Piani portano avanti una loro innovativa riflessione sui primi viaggi da e per il nuovo continente, ma togliendo al contempo il velo a un’intrigante e mistica tesi sulle origini – sempre discusse – del nome “America”. E se non si trattasse di un omaggio a quell’Amerigo Vespucci che, in fondo, non fu il primo a mettere piede sul Nuovo Mondo? E se dietro a quel nome ci fosse una dedica carica di senso religioso, alla figura della Madonna che tanta parte sembra avere in tutta la vicenda? Si apre così uno squarcio su una tesi proposta qui per la prima volta, ma che sembra destinata ad aprire una nuova fase di discussione sul tema. Gli indizi per un fondamentale cambiamento di paradigma ci sono tutti, quello che è più interessante è che sono tutti molto ben documentati.

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mercoledì 13 maggio 2015

LE SLIDES DELL'ALIENO DI ROSWELL: ENNESIMA INCREDIBILE FIGURACCIA?

Splendida mummia di bambino di due anni conservata al Museo archeologico di  Chapin Mesa - Mesa Verde National Park - Colorado (USA)

A volte la realtà supera la fantasia. 
In un "campo" spinoso ed inquinato come l'ufologia, ci si aspetterebbe, da parte di rispettabili ricercatori (o meglio così creduti tali), maggior serietà, preparazione e sopratutto cautela.
Pare che nonostante l'età e le esperienze del passato, questo non sia servito ed anzi l'ennesima "bufala screditoria" sia stata servita su un piatto questa volta di oro zecchino. Quasi da non credere se non fosse realmente capitato a Jaime Maussan, Tom Carey e Don Schmitt, che non sono certo gli ultimi arrivati in questo campo. 




Quello che segue è un estratto dell'intervista che il giornalista Maurizio Baiata aveva fatto a Jaime Maussan il 21 Febbraio 2015:

Maurizio Baiata: Hola Jaime! Grazie per questa skype connection. Seguo il dipanarsi del caso “Roswell Kodachrome Slides” sin dall’inizio, un paio di anni fa, ma adesso abbiamo la certezza e il vostro doppio annuncio, prima di Tom Carey e poi il tuo, accresce l’attesa dell 5 Maggio, quando a Città del Messico presenterete le diapositive. Ti pongo una domanda senza mezzi termini: quella che circola su Facebook è una delle diapositive in questione?
Jaime Maussan: Sì, ma tratta di una copia di scarsissima qualità dell’originale, che è invece nitido e vi si notano molti dettagli.

Maurizio Baiata: Mi aspettavo la risposta, perché ci conosciamo bene e francamente mai avrei potuto credere che tu, Tom Carey e Don Schmitt potesse essere incappati in un banale falso, o vi steste rendendo complici di una truffa da imbecilli.

CONSIGLIO COMUNQUE DI LEGGERE TUTTA L'INTERVISTA QUI:


Ora, la mie domande sono: come pensano di uscirne i tre personaggi sopra citati?
Se ne staranno in silenzio e verranno dimenticati?
Come hanno potuto sostenere di avere prove schiaccianti ed incontrovertibili sul corpo alieno di Roswell e poi presentare al pubblico una cosa del genere?

Questa faccenda ha tutta l'aria di un "suicidio mediatico" che solamente un incosciente potrebbe ideare...oppure uno molto ben pagato per farlo.

LEGGETE QUA SOTTO LA NOTIZIA SECONDO DIVERSI PUNTI DI VISTA E ...FATEVI IL VOSTRO PUNTO DI VISTA !





MLR




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lunedì 11 maggio 2015

"PIU' DIFFICILE DI TUTTO E' CAPIRE LE COSE SEMPLICISSIME"


di: Marco La Rosa

RIFLESSIONE:

Nel leggere l’articolo: “la pila di Alessandro Volta” che l’amico Massimo Corbucci ha scritto per il Giornale dei Misteri n. 516 di Maggio 2015 (pag. 16-22), non ho potuto non condividere con lui queste affermazioni: “…Oggi che scrivo l’articolo ho comperato il numero di Marzo del National Geographic, magazine tipicamente allineato e orientato dove tira il vento. Con sorpresa vengo colpito dalla copertina, che ostenta il set coreografico dell’allunaggio; in un modo…eloquente, quanto comico. La stessa copertina riporta titoli, del pari comici. Un esempio: "le vaccinazioni? Provocano l’autismo". Sarebbe da diffondere la rivista nelle sale di attesa dei pediatri delle ASL! Insomma, l’effetto di certi titoli e di una copertina tanto incisiva è quello di dare una svegliata al dormiente, che ancora crede in una falsa scienza, sedicente filantropica, che mette i multavelox dietro le siepi dei rettilinei a 4 corsie, per il bene degli automobilisti, per capirci! Strano che a fare questo sia una redazione che considera sicuramente il GdM ed i suoi redattori dei poveri analfabeti, bisognosi di andare all’ università a studiare per poter crescere culturalmente. Quando si dice che certe volte “il piede su due staffe” rende più adattabili ai cambiamenti, non si sbaglia”.



Io non voglio aggiungere altro, se non citare i due aforismi che seguono…e chi ha voglia di soffermarsi a riflettere è sempre il benvenuto.

“La verità passa per tre gradini: prima viene ridicolizzata, poi viene contrastata ed infine viene accettata come ovvia”.

                                                            Arthur Schopenhauer

“Chi ha giuste intuizioni in mezzo a cervelli confusi si trova come uno che abbia un orologio che funziona in una città dove tutti i campanili hanno orologi che vanno male. Lui solo conosce l'ora esatta, ma a che gli giova? Tutti si regolano secondo gli orologi della città che indicano l'ora sbagliata, persino chi è al corrente che solo il suo orologio segna l'ora giusta”.

                                                            Arthur Schopenhauer



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