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Roberto Maglione
“Roberto Maglione ha intrapreso
il difficile compito di scrivere una overview scientifica dell'argomento,
partendo dai primi lavori di Reich, che risalgono agli anni '50, fino a quelli
più recenti, attraverso i successivi 50 anni, di ricercatori e scienziati che
hanno seguito il lavoro di Reich. Ha trattato l'argomento con attenzione,
evitando le trappole dell'entusiasmo esagerato o dello scetticismo, attenendosi
ai fatti ed a ciò che è stato dimostrato scientificamente. È un lavoro che
dovrebbe, in un mondo razionale, attirare l'attenzione di scienziati
responsabili e competenti, di privati cittadini e di funzionari governativi che
si preoccupino del benessere dell'umanità e dei grossi disastri che ripetutamente
si abbattono sul territorio. Il mio sincero augurio è che l’impegno di Roberto
Maglione possa aiutare a dissipare la nebbia e a dissolvere le nubi all'interno
dell'ordinamento sociale, cercando di diffondere questa nuova conoscenza in
modo razionale, benefico e positivo per la vita”.
James DeMeo, PhD
Orgone Biophysical Research Lab
Greensprings,
Ashland, Oregon, USA.
Roberto Maglione, ingegnere, ha
lavorato per numerosi anni nel settore esplorativo di una multinazionale
petrolifera. Attualmente è responsabile della Comunicazione Scientifica in una
società leader mondiale nel settore della bioingegneria cardiovascolare. È
autore di un testo di carattere scientifico (Reologia * ed Idraulica dei Fluidi
di Perforazione, Cusl, 1999, 2a edizione), della ricerca “W.Reich e la
MODIFICAZIONE del CLIMA” (2004, mille esemplari numerati) e di oltre 70
articoli tecnici. È membro di numerose associazioni scientifiche.
(*) Reologia = Scienza che studia
gli equilibri raggiunti nella materia che fluisce o si deforma per effetto di
uno stato
SEGNALATA DA MARCO VECCHI DI OmPhi Labs L'INTERVISTA AL FISICO JAMES DE MEO, MASSIMO ESPERTO MONDIALE SULL'ENERGIA ORGONICA E IL CLOUDBUSTER
James DeMeo
NDR: ALL'INTERNO DELL'INTERVISTA E' EVIDENZIATA IN ROSSO TUTTA LA PARTE RELATIVA AGLI ESPERIMENTI CLIMATICI CON IL CLOUDBUSTER DI CUI TRATTERA' LA CONFERENZA DI ROBERTO MAGLIONE DEL 24 MARZO P.V.
Intervista al prof. DeMeo sugli
sviluppi della ricerca orgonica:
L’orgonomia è una scienza che ha
prodotto risultati sperimentali importanti nei campi più disparati: psicologia,
medicina, meteorologia, fisica, ed ha inoltre influenzato il dibattito
sociologico e filosofico degli anni che hanno visto la sua comparsa. Tale
scienza ha evidenziando essenziali correlazioni fra le suddette discipline,
partendo dallo studio dell’orgone (una forma di energia pre-atomica presente
ovunque nell’universo, e da alcuni chiamato etere) e degli effetti della sua
presenza\mancanza nel sistema psicologico, in quello biologico dell’uomo, fino
ai sistemi ambientali. Il suo creatore, Wilhelm Reich è stato vittima di una
persecuzione di stampo medievale: parte dei suoi archivi bruciati e lui
incarcerato. Ciò che rimane della sua disciplina sono pochi seri ricercatori,
ignorati o attaccati dalla comunità scientifica, che oltretutto devono cercare
di distanziarsi da quanti, come accenna anche DeMeo nel’intervista, hanno
travisato in chiave newagiana gli insegnamenti originari, o per ignoranza o
peggio per malafede.
di Francesco Citino
Domanda: Perché abbiamo
ancora bisogno dell’etere o dell’energia orgonica dopo 100 anni di enormi
progressi nella chimica e nella fisica?
Risposta: A mio avviso
attualmente è necessaria una nuova struttura teorica nel campo delle scienze
naturali. Le teorie odierne più importanti accettate dalla fisica, dalla
biologia e dalla meteorologia moderna si sono dimostrate inadeguate, quando
sono state chiamate a rispondere sui più importanti e fondamentali
interrogativi, come per esempio l’origine della vita, i sistemi climatici e l’Universo
stesso. Nella fisica, troviamo incontrastata la teoria della relatività di
Einstein e quella del Big-Bang sulle origini dell’Universo, le quali si basano
completamente su eventi che non è possibile osservare e che si suppone siano
esistiti o miliardi di anni fa oppure in altre non osservabili dimensioni
materiali di un continuum spazio-tempo. Galileo si rivolterebbe nella tomba nel
vedere questa drammatica perdita di fondamenta empiriche della moderna
astrofisica teorica, che oggi è stracolma di strani concetti e teorie le cui
assunzioni basilari non possono essere dimostrate neanche al più basso livello.
In
meteorologia, il tempo è considerato puramente un prodotto di conseguenze
termodinamiche casuali, mentre il ruolo delle variazioni solari, del geomagnetismo,
delle zone dell’atmosfera terrestre vicino allo spazio e dalla più ampia
struttura plasmatico-cosmica del sistema solare – dove esistono enormi
movimenti e correnti di energia e materia – è considerato irrilevante dalla
stragrande maggioranza degli scienziati. Ci si potrebbe aspettare che al
meteorologo, che fa previsioni del tempo in televisione, non interessi questo
tipo di argomenti, ma quando Dipartimenti di ricerca all’interno delle
Università li considerano argomenti da non toccare e rifiutano di finanziare
programmi di ricerca mirati a studiare queste cose, è un altro paio di maniche.
La biologia e la medicina sono attualmente intrappolate all’interno
dell’impietosa morsa della biochimica meccanicistica e del DNA creazionista,
dove la vita è descritta come un insieme di eventi casuali, qualcosa che è
successo solo milioni di anni fa, e che pertanto non può essere direttamente
studiato od osservato. Lo stesso succede con le tante malattie che attualmente
sono attribuite a ipotetiche cause genetiche o a virus che non sono mai stati
isolati, e di conseguenza non è mai stata provata né la loro esistenza né la
loro tossicità. Così gli scienziati possono parlare, con la faccia seria, di
come ci si infetta oggi con un virus che ti ucciderà solamente tra dieci anni,
e anche in seguito quando tu stai per morire, nessuno troverà mai il virus nei
tuoi tessuti. E se uno scienziato come Wilhelm Reich parla di una biopatia
dovuta a una contrazione bioenergetica e di una perdita di energia come cause fondamentali
della malattia, qualcosa che può essere direttamente osservato con i suoi
metodi, o come Peter Duesberg che mostra che i sintomi della malattia sono in
realtà il risultato dell’assunzione di medicine tossiche da parte del paziente
come l’AZT, allora improvvisamente essi sono esiliati in Siberia, i
finanziamenti per le loro ricerche interrotti, o come nel caso di Reich,
realmente spediti in prigione e i loro libri bruciati. In tutti questi casi,
così come in altre discipline, credere è necessario, e la logica deve spesso
essere messa da parte, poiché c’è un costante riferimento a forze non
dimostrabili e non osservabili. Così non è sorprendente vedere libri dal titolo
Big-Bang and the Book of Genesis [Il Big-Bang e il Libro della Genesi], o il
Papa che benevolmente ci parla delle moderne teorie dell’astronomia, o ancora
medici moderni specialisti del DNA che ci parlano come se avessero l’autorità
dei Papi (per modo di dire essi si comportano come se non provassero alcuna
vergogna a usare il potere precostituito per forzare la gente a prendere le
loro medicine), anche quando esistono delle gigantesche lacune nella loro
scienza e gravi malattie degenerative continuano a piagare l’umanità,
nonostante miliardi di dollari siano stati spesi nelle loro ipotetiche
ricerche. Gli scienziati eretici di oggi sono al corrente di tutte queste cose,
e cercano di affrontarle con nuove idee e nuovi approcci, ma sono quasi sempre
espulsi dalle Università e dagli istituti di ricerca finanziati da denaro
pubblico o da fondazioni. I loro programmi di ricerca quasi sempre dopo un po’
si fermano e solo gli studiosi più brillanti e insoddisfatti mostrano un
interesse nelle loro scoperte e proseguono i loro studi. Il comune denominatore
nelle scoperte di tutti questi scienziati, per come la vedo io, è che tutti
quanti sono inciampati in fenomeni che richiedono un qualche tipo di mezzo
cosmologico per spiegare ciò che stavano studiando e inoltre, ancor più
importante, forniscono ottime prove sperimentali per dimostrare questi nuovi
fenomeni, oltreché sviluppare le proprie nuove teorie. In questo modo non è che
Reich dichiarò l’esistenza dell’energia orgonica sulla semplice base di
un’asserzione o che io potrei dichiarare che l’etere o l’orgone cosmico deve
esistere per una semplice intuizione filosofica. C’è una grossa quantità di
osservazioni empiriche, di seri esperimenti di laboratorio e di ricerche sul
campo che provano che queste cose esistono. E questa è la ragione primaria
perché l’etere e l’energia orgonica e le singolari proprietà dell’acqua
dovrebbero essere riconsiderate dalla moderna scienza naturale, per via delle
concrete prove a loro favore. Inoltre, le scoperte di queste persone possono
avere anche conseguenze diverse rispetto allo scopo e alla funzione delle loro
discipline scientifiche di partenza. Così la scoperta di Reich dell’orgone non
solo poté spiegare il funzionamento dell’accumulatore orgonico e del
cloudbuster, che sono secondo me scoperte di classe mondiale, simili all’aereo
e al missile, ma quelle scoperte ebbero implicazioni anche per l’intero mondo
della biologia e della meteorologia, spiegando molti degli attuali misteri che
la scienza classica non poteva spiegare, anche tirando in ballo nuovi misteri.
Lo stesso vale per Piccardi. I suoi semplici esperimenti con l’uso di piastre
metalliche, che dimostravano che era presente un qualcosa di nuovo nell’acqua,
non solo hanno rassomiglianze con le scoperte fatte da Reich con l’uso
dell’accumulatore orgonico, ma identificano anche specifiche funzioni cosmiche,
scoperte tra l’altro anche da Reich, che sono praticamente uguali a quelle che
Miller trovò nei suoi esperimenti sull’ether-drift. Tutti questi esperimenti
richiedono un mezzo nello spazio, altrimenti nessuno di questi ha un senso. Con
il passare degli anni ho studiato queste eresie e quasi tutte avevano una
caratteristica in comune, cioè la presenza di una forza energetica sconosciuta
in natura. Quando cominciai a fare i primi collegamenti fra i vari autori –
principalmente Miller, Reich e Piccardi, agli inizi del 1978, al tempo del mio
dottorato di ricerca – fu quasi una rivelazione, poiché non solo mi indicava
che la vecchia teoria dell’ether-drift era stata concretamente dimostrata negli
anni ’20, ma che era anche un ether-drift di caratteristiche tangibili e
pertanto in grado di influenzare la materia. Al di sopra di tutti c’è il solido
lavoro di Wilhelm Reich, Giorgio Piccardi, Frank Brown, Luis Kervran, Harold
Burr e tanti altri che allo stesso modo sono inciampati in questa stessa forza
energetica presente in natura. Così non si tratta semplicemente di un principio
o di una teoria, ma di una forza tangibile, concretamente dimostrata, che si
trova in tutto lo spazio, nell’atmosfera e nelle creature viventi. E’ un
energia reale e molte delle sue proprietà e degli aspetti dinamici sono noti.
Inoltre devo sottolineare quanto
segue. Ciò che è stato proposto e presentato nel lavoro di questi eretici del
XX secolo è niente di meno che una colossale rivoluzione scientifica che è
almeno pari, se non più grande, a quella creata da Copernico e Galileo. E’
importante capire questo, e in nessun modo influenzerà od offuscherà
l’eccellente lavoro scientifico empirico in questo stesso periodo di tempo. La
scoperta dell’orgone non farà cadere i satelliti dal cielo, ma aiuterà a capire
alcuni dei misteri irrisolti del funzionamento del cosmo, come appunto avverrà
grazie alle scoperte di Piccardi e Miller, fino a rimodellare la nostra
concezione del Big-Bang metafisico e del continuum spazio-tempo, curvato in qualcosa
di più vicino al vecchio infinito universo di Hoyle, o alla teoria del plasma
cosmico di Alfven, con l’eccezione che non sarà un plasma, ma qualcosa di
orgonotico, funzionante nella maniera che Reich aveva scoperto per l’energia
orgonica. Si possono prevedere nuovi significativi progressi grazie
all’integrazione di queste scoperte con i concetti tradizionali, e una nuova
rivoluzione scientifica è già in corso, benché il gota della scienza che
indossa parrucche incipriate alla corte del Re sarà l’ultimo a riconoscerlo. Come
specifico esempio, la moderna radio elettronica e la costruzione dei computer,
le comunicazioni via satellite e così non dipendono da nulla che derivi da
Einstein o dalla teoria del Big-Bang. Gli ingegneri usano per lo più le teorie
della meccanica delle onde e alcuni aspetti della teoria dei quanti, ma
altrimenti è una materia empirica, che procede per tentativi, basati sulla
scienza dei materiali e che mette insieme vecchie cose in una nuova maniera. Perfino
le equazioni di Newton sulla gravitazione non sono abbastanza accurate nella
loro forma originale, e devono essere corrette con formule empiriche o fattori
di correzione, per mantenere la sonda spaziale in orbita, per tener conto di
impreviste variazioni del segnale radio e così via. Ho scritto molti articoli
su questi argomenti, e sul fatto che non siamo neanche in grado di spiegare
come funziona il Sole; la teoria della radiazione-fusione del Sole fu
invalidata alcuni decenni fa da enormi lacune nella teoria del neutrino, ma non
si è potuto sottomettere a un’aperta analisi critica scientifica né la fusione
solare né la teoria del neutrino. Ogni giorno gli astronomi confermano che il
Sole pulsa, espandendosi e contraendosi per brevi periodi di tempo, sfidando le
note leggi della fisica. Le gigantesche masse di eruzioni solari seguono un
andamento ad arco magnetico e non semplicemente linee di forza gravitazionali.
Inoltre, gli astronomi non possono discutere apertamente il creazionismo del
Big-Bang, perfino quando i dati a loro disposizione suggeriscono che il 90% o
più della massa dell’universo non può essere osservata. Essi osservano
inspiegabili aloni galattici dal caratteristico bagliore blu, o neutrini che
brillano anch’essi di blu, o raggi cosmici presenti in giganteschi serbatoi
d’acqua, o perfino fuori nel cielo della notte, ma di suggerire che queste sono
espressioni di un’energia orgonica che brilla di blu, e che il Big-Bang è una
fantasia, è troppo. Essi ipotizzano che ci deve essere un’enorme quantità di
energia o forza negli spazi aperti, ma invece di chiedersi: tutto questo
potrebbe essere il vecchio etere di Michelson? O ancor peggio (per loro):
potrebbe questa essere l’energia orgonica di Reich? Essi formulano ancor più
mistici concetti come materia oscura ed energia oscura. E questi concetti sono
aggiunti al già pesante fardello delle altre ipotetiche e fantastiche teorie
come i buchi neri, benché nessuno li abbia mai osservati, le stringhe cosmiche
o i quasar che emettono più energia dell’intero universo messo insieme. La
vecchia teoria deve essere difesa a tutti i costi, un po’ come la Chiesa deve
difendere la divinità di Gesù, o la verginità dei Maria, per mantenere la
gerarchia sociale e i meccanismi di controllo sociale da parte del Vaticano. Le
teorie meccanicistiche basate sul dogma dello spazio vuoto non possono neanche
spiegare come si forma una nube poiché, a meno che non si considerino forze
esterne conosciute, le leggi dell’entropia stabiliscono che una nube dovrebbe
cominciare a dissiparsi nel momento in cui si sta formando. Lo stesso vale per
il meccanicistico DNA della biochimica, e cioè che le molecole della vita non
si sarebbero preservate nella caotica zuppa primordiale della terra primitiva.
Ma quando Reich osservò i bioni, e disse che questi erano vescicole viventi che
potevano essere derivate dalla limatura di ferro o da sabbia marina riscaldata
fino all’incandescenza, e potevano essere coltivati in soluzioni nutrienti
sterili, gli europei volevano impiccarlo a un palo della luce. Quando
egli puntò un cloudbuster a una nube e vide che questa si dissipò, come
conseguenza della diminuzione della forza coesiva del campo orgonico della nube
stessa, gli americani volevano impiccarlo (e alla fine lo fecero,
figurativamente). Così le più importanti teorie di oggi non sono in
grado di spiegare i grossi interrogativi come l’origine della vita e quella
dell’Universo. Non sappiamo ancora cosa sia la gravità nella sua essenza, e
allo stesso modo siamo ignoranti sulla natura fondamentale della luce e
dell’elettricità – usare la parola fotone, o elettrone o ancora gravitone
potrebbe aiutarci a farci sentire più bravi, ma in realtà non saremmo più
vicini alla verità solo per aver messo un nome a un fenomeno sconosciuto. Si
vedono anche scienziati – che hanno dimenticato i loro insegnamenti di base –
proporre nuove ipotesi per spiegare vecchie cose a loro volta ipotetiche, e
questo non fa altro che creare sempre più confusione e portarci ancor più
lontano dalla verità. In quest’ottica per spiegare le contraddizioni del creazionismo
del Big-Bang, fu proposta la materia oscura, e poi l’energia oscura. Inoltre,
la teoria del neutrino solare sta proponendo ora nuovi invisibili neutrini in
aggiunta ai vecchi invisibili neutrini, come se stessero descrivendo con grande
certezza il colore dei lacci delle scarpe degli angeli che danzano sulla testa
di uno spillo. Domani ci sarà qualcosa in più, i neutralini e l’antimateria
oscura o forse il dito di Dio. La situazione è simile a quella di un uomo che
si aggrappa con le unghie a una rupe, disperato di cadere nell’oceano
sottostante, anche se questo è l’oceano della verità. Reich parlò molto di
questa paura di cadere, come di un problema dovuto all’ansia sessuale e
all’armatura neuro-muscolare, che hanno il loro ancoraggio psichico nell’intelletto.
La gente è spinta a provvedimenti disperati, mirati a mantenere la prediletta
ma fondamentalmente sbagliata visione del mondo, quando invece tutto quello che
sarebbe sufficiente fare è lasciarsi andare e rivedere le proprie fondamentali assunzioni.
Comunque la gente spesso morirà, o ucciderà prima di giungere a fare tali
revisioni.
Domanda: Ci puoi
descrivere come funziona questo suggestivo, concreto e reale etere del cosmo,
che interagisce con la materia, e che può essere schermato o accumulato?
Risposta: Gli articoli
che ho pubblicato danno un’introduzione di base a questi argomenti, e riportano
i risultati dell’integrazione delle moderne scoperte astronomiche con il lavoro
di Reich, Miller e Piccardi. Faccio sempre riferimento a questi articoli come
punto di partenza (vedere i links web in fondo all’intervista). Reich scrisse
sul problema dell’etere, senza sapere nulla degli studi di Miller e di
Piccardi. L’etere è fondamentalmente un oceano di energia nel quale noi viviamo
e ci muoviamo, e allo stesso modo dell’oceano di acqua, l’oceano di energia si
trova in movimento, con le sue forze di marea e le correnti. Inoltre, sembra
avere una leggera massa ed essere la causa principale del movimento di tutti i
pianeti e le stelle, che sono mossi come delle palle che galleggiano sull’acqua
e si muovono sulle onde. Questo substrato di energia pulsante può essere
caratterizzato da un particolare gruppo di frequenze delle onde
elettromagnetiche, o portanti pulsatorie come preferisco dire, situato nel
campo delle basse frequenze, come Piccardi e i suoi seguaci avevano osservato –
variabile da 500 ai 15.000 cicli per secondo. Da alcune osservazioni fatte
questo è un campo caratteristico per le cose viventi e per le nubi, ma
suggerirei di considerare questi valori puramente indicativi della presenza di
una carica che può avere delle caratteristiche della stessa forza vitale che
Miller chiamò etere e Reich orgone. Essa può essere riflessa da piastre
metalliche, e accumulata all’interno di scatole di metallo, come osservò Reich.
Inoltre, è il mezzo attraverso il quale le onde elettromagnetiche sono
trasmesse. Miller notò anche che le piastre metalliche che circondavano i suoi
interferometri a fasci di luce annullavano gli effetti dell’ether-drift. C’è
molto che noi non sappiamo ancora, ma sembra che questo fenomeno si possa
collocare alla base dei fenomeni della fisica, della biologia e della
meteorologia moderna.
Domanda: Puoi parlarci
delle ipotesi concettuali secondo le quali l’etere deve avere una struttura, una
forma e un movimento?
Risposta: Vorrei qui far
riferimento alla Superimposizione Cosmica di Reich, in quanto ha già riportato
i dettagli fondamentali. La mia integrazione del lavoro di Reich con quello di
Miller ha aggiunto alcune considerazioni, rendendolo più comprensibile dal
punto di vista dell’astronomia pratica. Il lavoro di Piccardi si armonizza
molto accuratamente in tutta questa teoria. Inoltre, Miller è stato fantastico
nel suo lavoro sperimentale, e pare che sia stato anche aiutato da un collaborativo
Michelson, che morì credendo nell’etere. Quanta storia della scienza su questo
argomento è stata rimossa. Anche Michelson, nei suoi esperimenti con Pease e
Pearson, scoprì la presenza dell’etere sul monte Wilson, anche se morì prima
che i risultati delle sue ricerche fossero pubblicati. Pease e Pearson
cancellarono i fatti nel loro articolo che avevano scritto e che venne poi in
seguito pubblicato. Essi ottennero un risultato che confermava pienamente il
lavoro di Miller, ma le acque erano così torbide in quel periodo che dovrei
scrivere un nuovo libro per portare alla luce tutti i fatti.Recentemente,
l’ucraino Yuri Galaev ha fatto delle misure dell’ether-drift usando luce
visibile e radiofrequenze. Egli afferma che i suoi risultati confermano quelli
ottenuti da Miller fino nei dettagli. Spero di poter costruire nel mio
laboratorio nei prossimi anni un interferometro ottico del tipo di quello usato
da Galaev, poichè il suo strumento è molto più semplice da costruire del
gigantesco interferometro rotante di Michelson, in modo da poter riconfermare
queste scoperte. In generale ciò che noi osserviamo è un etere dinamico reale
che possiede una leggera massa che è, come Reich osservò, attratto alla materia
e interagisce con essa in differenti modi. I metalli attraggono e poi
respingono questa energia, mentre i materiali organici la attraggono e la
bloccano, accumulandola fino al massimo livello di capacità del materiale.
L’energia può essere riflessa o accumulata in particolari strutture. Si muove più
velocemente ad alte altitudini e più lentamente alle basse altitudini per via
del trascinamento della terra sul flusso di orgone. E’ attratta preferibilmente
dall’acqua, e l’acqua da essa, e può espandersi e contrarsi per produrre
densità differenti di energia orgonica o di etere. Inoltre, quando eccitata,
genera luce o luminerà come disse Reich. Nel nostro laboratorio abbiamo tubi in
cui è stato fatto il vuoto, caricati per anni all’interno di accumulatori
orgonici, che producono un caratteristico bagliore blu quando vengono
strofinati delicatamente con la mano. Ho riportato una foto di ciò sul mio sito
web e sulla copertina del mio libro Heretic’s Notebook, recentemente
pubblicato. L’orgone o etere assomiglia molto al fenomeno dell’aurora, che
scorre e pulsa con flusso irregolare e presenta movimenti dissipatori. Si
potrebbe pensare che l’aurora possa essere un’espressione di questa stessa
energia vitale o etere. Ho messo insieme una gran quantità di testimonianze da
parte di gente comune, sul bagliore dell’aurora che fluisce giù, verso la
terra, fin vicino alla cima degli alberi, in completa violazione della diffusa
teoria della ionizzazione. E’ una cosa dinamica, molto viva alla sua maniera,
che influisce sui fenomeni cosmici, meteorologici e biologici. La sonda
americana IMAGE sembra abbia fotografato questo fenomeno energetico con riprese
al rallentatore, e ha visto uno spesso strato che circonda la terra, che emette
raggi ultravioletti e che assomiglia a una gigantesca nube che si estende verso
l’esterno, a una distanza di circa la metà del diametro della terra, in accordo
con la teoria della Superimposizione Cosmica di Reich, e con le scoperte di
Miller.
Domanda: Puoi spiegarci
la relazione tra quello che ci hai detto e le insolite scoperte bioenergetiche
di Benveniste, e quello che gente come Korotkov ha identificato attraverso
prove strumentali?
Risposta: Ci sono molte
incognite qui, ma anche alcuni indizi. L’omeopatia deve funzionare in virtù di
una sottile proprietà energetica presente nell’acqua non ancora compresa dalla
scienza tradizionale. Se l’etere o l’orgone esistono, allora sarebbero dei
buoni candidati per spiegare il meccanismo di funzionamento dell’omeopatia.
Reich osservò che l’energia orgonica fosse attratta dall’acqua, e Piccardi
sviluppò un grosso lavoro sperimentale in questa direzione, arrivando a
scoperte importanti. Comunque, Reich si imbatté in un particolare fenomeno
chiamato Oranur che ci può essere di aiuto per capire il funzionamento
dell’omeopatia. In genere l’energia orgonica possiede un tenue e silenzioso
movimento, come un toro selvatico che tranquillamente pascola in un campo. Ma
in presenza di una eccitazione tossica, come succede in presenza di sostanze
nucleari, si irrita fortemente e combatte questa irritazione, allo stesso modo
il toro si ribella se viene legato o punto sulla gobba come nelle crudeli
corride. L’energia allora mette in evidenza un furioso e furibondo
comportamento, che combatte l’irritazione, dando origine a una reazione oranur.
Reich usò questa analogia che prese a prestito dalla natura incontaminata, che
sembra particolarmente adatta a spiegare il fenomeno, poiché l’espressione
energetica della natura non vivente è semplicemente un’espressione più diffusa
e meno organizzata di ciò che si trova all’interno delle creature viventi.
Oranur significa orgone anti-nucleare, e fu scoperto durante un esperimento nel
quale un campione di materiale moderatamente radioattivo fu messo in un
accumulatore con un’elevata carica di energia orgonica. Nel suo laboratorio e
nell’ambiente circostante si creò una reazione a catena. Nel laboratorio si
sviluppò un bagliore bluastro e si formò una foschia tutto attorno, che rimase
anche dopo che il materiale radioattivo venne rimosso dai locali. Inoltre, in
seguito a questo fatto i collaboratori di Reich si ammalarono. Reich osservò
che la reazione oranur si manteneva per un po’ di tempo, influenzando
localmente anche il tempo, così come la salute della gente e gli alberi che
erano esposti ad essa. Tendeva a colpire la gente in differenti modi, a seconda
dei loro punti biofisici più deboli. Tuttavia, la reazione oranur ebbe anche
certi effetti curativi, sviluppando febbre e forti reazioni immunitarie, dopo
di che i problemi fisici, che le persone cronicamente possedevano, spesso
scomparivano. Era come una specie di effetto omeopatico a multi-spettro che
interessava tutto l’organismo, portando i sintomi latenti in superficie. Così
ciò che io propongo è che l’omeopatia funziona secondo tali linee. Una tossina
viene introdotta nell’acqua, che presenta una carica di energia orgonica molto
elevata, che poi irritata dall’intenso scuotimento dell’acqua. Le tracce
biochimiche della tossina vengono gradualmente diluite, ma la reazione
energetica della tossina rimane sempre nell’acqua. Applicando quest’acqua così
attivata a un paziente sofferente da una simile reazione tossica, c’è un
trasferimento della reazione energetica (alla tossina) a tutto l’organismo
sofferente. Questa è solo una teoria, ma concorda in vari punti con le scoperte
di Reich sull’energia orgonica, sugli effetti della reazione oranur e con
quelle dell’omeopatia. Tuttavia, si possono notare alcuni fatti che
possono essere collegati alla meteorologia. L’acqua soprafusa quando si trova
nella parte superiore di una nuvola rimane allo stato liquido, ma se una parte
della nube improvvisamente si trasforma in cristalli di ghiaccio, si instaura
una reazione a catena lungo tutta la parte superiore della nube che è così
veloce da invalidare le tradizionali teorie sulla diffusione dei cristalli di
ghiaccio. E’ come se una reazione energetica si diffondesse, dando origine alla
formazione di cristalli di ghiaccio, e poi alla pioggia. Tutto ciò
concorda anche con quello che alcuni vecchi medici conoscevano sulle radiazioni
a basso dosaggio, nei fenomeni chiamati hormesis. Alcuni anni fa c’erano molte
sorgenti calde e stazioni termali negli Stati Uniti, con proprietà curative,
che erano basate sull’esposizione della gente a piccole dosi di gas radon
presenti nell’aria o nell’acqua. La gente stava per qualche ora in caverne o in
vecchie miniere con alti livelli di gas radon, o andava a nuotare in calde
acque sorgive caratterizzate dalla presenza di tracce di radium, e ne usciva
che i vecchi malanni erano completamente scomparsi. La gran parte di questi
dolori erano dovuti a malattie collegate alla contrazione bioenergetica, come
le artriti, ma potevano essere curati o eliminati anche altri seri problemi.
Reich la chiamò medicina oranur e disse che avrebbe avuto un posto tra i metodi
di cura naturali del futuro. Per quanto ne so, Reich non scrisse mai nulla
sull’omeopatia, ma tutto ciò che ho detto mi sembra molto coerente. Per quanto
riguarda lo strumento di Korotkov, siccome è una moderna visione dell’operato
di Kirlian con la possibilità di avere delle immagini e letture digitali, ho
maturato negli anni l’idea che il campo energetico eccitato dall’elettricità ad
alta frequenza e reso visibile su piastre fotografiche o CCD sia funzionalmente
identico al campo energetico umano, come è stato documentato da Reich, Harold
Burr e altri. Infatti, sulla copertina del mio libro Orgone Accumulator
Handbook è riprodotta una rara foto del campo energetico, con il suo
caratteristico bagliore blu, di un astronauta della spedizione Apollo che cammina
sulla Luna. E’ una foto storica che ha avuto le più inverosimili spiegazioni da
parte degli scienziati ortodossi – polvere lunare, vapore acqueo esalato etc.
Tuttavia, nessuno mai ha voluto menzionare il fatto che potrebbe essere l’aura
dell’essere umano, o il suo biocampo, come potrebbe essere in realtà.
Domanda: Puoi darci un
aggiornamento sull’esperimento T0-T, sul cloudbuster e sugli effetti
dell’accumulatore orgonico studiati dal Suo gruppo di ricerca?
Risposta: Negli ultimi
anni ho condotto un’approfondita ricerca sull’esperimento T0-T nel mio
laboratorio di Greensprings. L’obiettivo era quello di documentare il fenomeno
– caratterizzato da una spontanea produzione di calore o anomalia termica
all’interno dell’accumulatore di energia orgonica – in una maniera che potesse
resistere a ogni critica termodinamica ortodossa. Questo ha richiesto sia la
costruzione di accumulatori orgonici termicamente bilanciati, che di strutture
di controllo. Entrambi sono stati sottoposti a calore artificiale, sono state
osservate le loro dinamiche termiche e poi, rimossa la fonte artificiale di
calore, sono stati monitorati i loro naturali scostamenti termici nel corso di
una giornata. Dai risultati ottenuti si è visto che l’accumulatore di energia
orgonica produce spontaneamente una piccola quantità di calore al suo interno.
Ho costruito uno speciale rifugio termico nella foresta, completamente
all’ombra, dove sono stati posti gli accumulatori, ma l’esperimento è stato
anche effettuato sottoterra in speciali buche scavate allo scopo; inoltre è
stato anche sospeso in camere rotanti all’interno del laboratorio. I risultati
hanno mostrato un aumento di circa 0.1-0.8 °C con l’oscillazione solare, che
significa che si hanno picchi in corrispondenza del mezzogiorno solare, ma non
in corrispondenza della massima temperatura dell’aria, che è attorno alle
quattro del pomeriggio. Abbiamo osservato anche altri funzionamenti cosmici, ma
poiché questo tipo di esperimenti non è ancora concluso e i risultati non sono
ancora stati pubblicati, questo è tutto ciò che posso dire al momento. Un’altra
grossa dimostrazione che noi facciamo di routine è quella relativa agli effetti
dell’orgone sulla crescita dei germogli di semi posti all’interno
dell’accumulatore orgonico, che sono poi paragonati ai risultati ottenuti con
una struttura di controllo, termicamente bilanciata al suo interno. L’effetto è
sistematico e mostra un aumento della crescita dei germogli posti all’interno
dell’accumulatore del 40%. Questo esperimento è eseguito quasi ogni estate dai
nostri studenti, cosicché possono provare da loro la realtà dei fatti. Abbiamo
anche una camera oscura di energia orgonica, che è un accumulatore costruito a
dimensione di stanza, che permette lo sviluppo di notevoli cariche orgoniche al
suo interno. Quasi tutti possono sentire gli effetti della carica orgonica
semplicemente camminando all’interno della camera. Questo è il posto dove
carichiamo anche i tubi in cui è stato fatto il vuoto che danno una bella
colorazione blu quando vengono strofinati, senza che alcun tipo di corrente
elettrica venga a essi applicata. Altri esperimenti stanno andando avanti,
replicando ampiamente il lavoro di Reich, ma di certo non limitatamente al suo
lavoro. Come ad esempio quello relativo allo studio degli effetti della carica
orgonica sui contatori Geiger. Un contatore nel nostro laboratorio a volte sale
fino a numerose migliaia di impulsi al minuto, solo per esposizione all’energia
orgonica, senza che esita alcuna fonte radioattiva oltre al naturale background
della zona. Per quanto riguarda il mio lavoro con il
cloudbuster, i miei primi studi in questa direzione furono fatti negli anni ’70
sotto gli auspici del Dipartimento di Geografia e Meteorologia dell’Università
del Kansas, durante il periodo di dottorato. Da quei primi esperimenti ottenni
risultati positivi che confermavano Reich. In seguito ci fu una brutta reazione
da parte di qualche professore, che mi obbligò a porre fine a quegli
esperimenti. Continuai le mie ricerche sul cloudbuster in privato, aiutato da
vari amici e colleghi, e da allora ho eseguito un numero significativo di
progetti di ricerca. Per esempio, nel 1989 in Arizona, il mio gruppo passò
un’intera estate a effettuare interventi ottenendo un raddoppio delle
precipitazioni nelle aree dei deserti americani del sud-ovest. Questa fu una
chiara validazione di Reich e dei suoi primi esperimenti effettuati a Tucson.
Ho anche eseguito numerosi esperimenti per ridurre la siccità negli Stati
Uniti, ponendo fine ad alcune terribili siccità grazie al cloudbuster. Negli
anni ’90, dopo il mio ritiro dall’insegnamento a tempo pieno nell’Università,
fui invitato a coordinare gruppi di intervento nei deserti del Sud Africa, e in
particolare in Namibia e Kalahari, ponendo fine a una grave siccità che durava
tre anni e che stava portando quelle zone a una crisi nel rifornimento dei beni
alimentari. Anche in Israele ponemmo fine alla siccità, che durava anch’essa da
tre anni, e che era caratterizzata da minimi storici dei livelli d’acqua. Le
precipitazioni furono così abbondanti che entro la fine della stagione delle
piogge quelle zone avevano ricevuto precipitazioni record, con tutti i resevoir
completamente pieni. Era meraviglioso da testimoniare, e mi sentivo
profondamente privilegiato a condurre tale lavoro e a coordinare quei
meravigliosi collaboratori che parteciparono alla spedizione. Ma il più
stupefacente risultato doveva ancora venire, era quello relativo al progetto
quinquennale in Eritrea, nel Corno d’Africa, eseguito tra il 1994 e il 1999.
Questo esperimento pose fine a una siccità che durava da trent’anni in quella
regione e la quantità di pioggia che cadde dopo gli interventi fu il 50% in più
rispetto a quella caduta prima delle operazioni. Le piogge caddero non solo in
Eritrea, ma anche in Etiopia e in Sudan, forse perfino più in là, poichè il
cloudbuster può stimolare una reazione atmosferica a catena all’interno delle
nubi e propagarsi anche su grandi distanze. Anche il deflusso superficiale
delle acque all’interno del bacino del fiume Nilo fu notevole, registrando
flussi d’acqua mai visti prima nel tratto egiziano del fiume e, per la prima
volta dal 1988, si assistette al riempimento del lago Nasser oltre la diga di
Assuan. In quell’anno, avevamo in funzione tre stazioni di cloudbusting separate,
che erano coordinate via radio-telefono. Fu un enorme e quasi incredibile
risultato, determinato soprattutto dalla formazione in pieno deserto, nel 1998,
di numerosi giganteschi laghi adiacenti al fiume Nilo. Questi laghi si erano
formati grazie all’enorme quantità di acqua in eccesso che era defluita dal
lago Nasser verso il deserto. Questa fu una cosa completamente nuova che non si
era mai registrata prima nella storia, almeno non dopo la fase umida sahariana,
che termina all’incirca nel 2000 prima di Cristo. In base a queste esperienze
posso dire, e in questo devo concordare con Reich, che perfino il peggiore dei
deserti del mondo può essere rinverdito, se esiste la capacità sociale e la
volontà di finanziare tali sforzi, e se alle persone che hanno la conoscenza e
la capacità di farlo viene dato il pubblico supporto. Mentre, se da un lato
tutti questi esperimenti ebbero il supporto logistico di Enti Governativi
locali e Ministeri dell’Agricoltura – in Israele, Namibia ed Eritrea –
ricevendo persino alcuni fondi per le nostre spese, dall’altro fummo
apertamente osteggiati dai meteorologi di quelle nazioni, che semplicemente non
potevano credere che uno strumento così semplice come il cloudbuster potesse
avere così grosse ricadute come mettere fine alla siccità, e portare pioggia
nei bacini estremamente secchi del deserto. A queste persone non importava che la terra e la vita delle
loro nazioni stessero prosciugandosi e morendo, e che essi non avessero niente
da offrire alla gente in quel periodo di sofferenza – essi erano solamente
preoccupati che alcuni stranieri si fossero intromessi nel loro praticello e
stessero proponendo nuove idee che non erano in grado di accettare. Ma c’è un
altro problema che necessita di essere discusso, ed è quello degli esperti di
cloudbuster dell’ultimo minuto che disprezzano i metodi scientifici e la
scienza in generale – che è un gigantesco errore – e così escono e fanno
interventi senza un adeguato addestramento e conoscenze. Essi non studiano né i
concetti fondamentali del tempo né la scienza del clima, e neanche il lavoro di
Reich in dettaglio, ed evitano contatti con la gente che conosce questi
argomenti, anche solo per costruire i vari tipi di attrezzi che assomigliano
vagamente al cloudbuster. Di conseguenza c’è gente che va in giro con strumenti
che non producono alcun effetto o che in alcuni casi producono ancor più
siccità attraverso il loro uso improprio. Ho scritto anche alcuni articoli su
questo problema, che oggi è ancor più importante e sentito di quello relativo
all’atteggiamento degli scienziati tradizionali.
Domanda: Che cosa pensi
del motore a energia orgonica e del fattore Y?
Risposta: Mi piacerebbe
sapere qual’era il fattore Y. Non ho mai replicato questo esperimento. Vorrei
farlo, ma non si può fare tutto, specialmente con i nostri budget molto
limitati. Spero che Reich abbia riportato il suo lavoro onestamente e
accuratamente, così che qualcuno possa alla fine riprodurlo.
Domanda: Negli ultimi
cinquant’anni alcuni ricercatori hanno parlato di motore orgonico. In Australia
qualcuno ha sviluppato la Joe’s Cell, e altri brevetti o strumenti sperimentali
sono presenti attualmente nel mondo. Che cosa ne pensi di queste
rivendicazioni?
Risposta: Sono a
conoscenza di alcuni di questi esperimenti e, mentre spero siano corretti e si
dimostrino all’altezza, devo dire che non ho visto prove convincenti. Per
esempio, nessuno ha dimostrato che il motore orgonico è uno strumento che
funziona in modo indipendente, in maniera che si possa essere certi che non
esistono cavi nascosti o che non c’è del business dietro tutto questo. Una
persona, che diceva di aver realmente riprodotto il motore orgonico, mi attaccò
pubblicamente quando, dopo aver chiesto una mia opinione, gli feci privatamente
una critica costruttiva sulle sue teorie più generali e gli chiesi che la
dimostrazione del funzionamento del motore fosse fatta in circostanze più
trasparenti. Per quanto ne so, nessuno ha ancora fatto una dimostrazione
pubblica di un’automobile che funziona a energia orgonica. Ci sono un sacco di
rivendicazioni su Internet, certamente, ma non esiste sufficiente
documentazione o trasparenza. Ovviamente affermando questo, so che sarò
attaccato ancora una volta, ma credo fermamente che lo scienziato naturale
abbia l’obbligo di attenersi ai fatti, e noi dobbiamo produrre un’esauriente
documentazione degli esperimenti di Reich prima di uscire in pubblico con certe
rivendicazioni, poiché altrimenti si forniscono solo munizioni ai detrattori di
Reich, poiché il termine orgone è abusato da ogni tipo di mercante o mistico,
che vende prodotti o imbonisce interi sistemi metafisici e dove le sue scoperte
sono invocate in modo inappropriato o perfino fraudolento. Tutto questo non ha
niente a che fare con la scienza di Reich, e non si può che guadagnarci a
dimostrare un atteggiamento di razionalità scientifica e di onesto scetticismo.
Domanda: Dopo trent’anni
dal lavoro di Reich, è cambiato l’atteggiamento della gente verso di esso?
Risposta: Sì, lentamente.
Come diceva Max Plank (Premio Nobel per la Fisica 1918): la Scienza procede
funerale dopo funerale. Dovrei anche concludere dicendo che gran parte degli
esperimenti che ho discusso sono pubblicati su relazioni disponibili per coloro
che sono interessati. Il nostro giornale di ricerca, Pulse of the Planet,
contiene eccellenti articoli sia sperimentali che di carattere generale,
scritti da differenti autori. Il mio sito web riporta numerose informazioni su
tutte le nostre attività e pubblichiamo anche libri su questi argomenti. Il
nostro Istituto di Ricerca ha una propria libreria on-line, che vende questi
libri così come quelli scritti da Reich e da altri scienziati naturali, insieme
ad alcuni strumenti di ricerca. Inoltre ogni estate teniamo seminari di
addestramento su questi argomenti. Stiamo portando avanti sia progetti di
ricerca sia applicazioni originali, e cerchiamo di divulgare la conoscenza a
studiosi e professionisti responsabili. Abbiamo un costante flusso di gente
proveniente da tutto il mondo per visitare il Centro Greensprings sulle
montagne del sud dell’Oregon. Così osservo davvero un lento scioglimento del
modo di pensare della gente su questi argomenti, un lento e crescente consenso.
ma talvolta mi sembra davvero che si sciolga alla velocità di un ghiacciaio.
Prof. James DeMeo, Ph.D:
Orgone Biophysical Research Lab
Ashland, Oregon, USA
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