IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens

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VIDEO SINOSSI DELL'UOMO KOSMICO

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ALTIPIANI DI ARCINAZZO 2014
* MISTERI DELLA STORIA *

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LA NUOVA CONOSCENZA

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GdM

giovedì 22 marzo 2012

LO SPAZIO…CHE NON CI RACCONTANO.


di Marco La Rosa
Quanti studiosi seri, si saranno domandati nel corso degli ultimi 10-20 anni almeno, il perché le esplorazioni spaziali con equipaggio umano si siano progressivamente arrestate, se non regredite ? Come mai nonostante tutti i progressi tecnologici in campo elettronico e meccanico, la “fuori” l’uomo non va oltre un’orbita di 450-500 km ? Siamo andati sulla luna sei volte? (384.000 km distanza terra luna) Ci siamo andati davvero ? Perche’ poi più nulla? Troppo costoso? Ma quando mai l’uomo si è fermato di fronte ad un’impresa troppo costosa? Io francamente non ci credo. Ho molti dubbi sul fatto che la NASA sia realmente l’ente Spaziale più all’avanguardia nel campo delle esplorazioni spaziali. Lo definirei piuttosto uno “specchietto per le allodole”, e noi allodole credulone, ci beviamo tutto quello che ci dicono.  
IL MAL DI SPAZIO:
GLI EFFETTI DELLO SPAZIO SUL CORPO UMANO
L'ambiente spaziale è un luogo ostile per l'uomo e pertanto si rende necessaria la conoscenza degli effetti dello spazio e dell'ambiente di microgravità per consentire le operazioni degli astronauti.
1)   Effetti sul sistema cardiovascolare
Gli esseri umani che vivono sulla Terra sono soggetti alla forza di gravità perché circa i due terzi delle nostre attività giornaliere consistono nello stare in piedi o nello stare seduti. Pertanto grandi quantità dei fluidi organici come il sangue tendono a defluire verso la parte inferiore del corpo. Il corpo umano è dotato di vari meccanismi per opporsi alla gravità e mantenere un flusso sanguigno sufficiente per il cervello. In un ambiente di microgravità, la quantità e la distribuzione dei fluidi organici viene alterata poiché quest’ultima è libera dall’attrazione gravitazionale. Questo effetto è noto come “lo spostamento dei fluidi” (fluid shift). I sintomi causati dal fluid shift sono mal di testa e gonfiori.
2 )Effetti sulle ossa
Le ossa sono i sistemi meccanici di cui l’uomo dispone per sostenere la propria postura. Il corpo umano adulto possiede tra i 1000 e i 1200 grammi di calcio e tra 400 e 500 grammi di fosforo. In ogni modo, siccome lo sforzo gravitazionale è assente nello spazio, il calcio e il fosforo delle ossa viene eccessivamente rimosso attraverso i rifiuti organici umani. E’ stato provato sperimentalmente che il 3.2% della perdita ossea media avviene nei primi 10 giorni in assenza di peso. La perdita di calcio attraverso le urine può provocare calcoli renali, che possono causare dolori acuti; inoltre la diminuzione della densità ossea porta ad una successiva frattura dell’osso stesso. Pertanto si rendono necessarie contromisure. Una di questa è di prevenire la perdita ossea con l’esercizio fisico che viene effettuato periodicamente a bordo con un tapis roulant.


3) Effetti sui muscoli
Il corpo umano galleggia nello spacecraft orbitante. Pertanto, gli astronauti si possono muovere liberamente solo appoggiandosi delicatamente alle pareti e dandosi una spinta. In un ambiente di microgravità, i muscoli si indeboliscono subito perché sono raramente utilizzati.
4) Il “mal di spazio” (space motion sickness)
Così come succede con il mal di mare, dopo pochi minuti o poche ore che si è in assenza di peso, gli astronauti possono soffrire di “mal di spazio”, caratterizzato da mal di testa, nausea e vomito. Oltre il 70% degli astronauti soffre di questi sintomi. 
5) Effetti sui sistemi vascolare e immunologico
Una alterazione significante dei sistemi suddetti in ambiente di microgravità è la trasformazione dei globuli rossi, la principale componente del sangue. Il 90% dei nostri normali globuli rossi ha una forma discoidale biconcava. In assenza di peso, alcuni globuli rossi diventano di forma sferica. In ogni caso, questi tornano normali anche dopo missioni di lunga durata nello spazio.
6) Effetti della radiazione spaziale
La radiazione spaziale è presente sempre nello spazio. Sulla Terra, l’atmosfera e il campo magnetico fanno da scudo per gli uomini, e non fanno penetrare la superficie terrestre a suddetta radiazione cosmica. Data l’assenza di tale schermatura nell’ambiente spaziale, gli astronauti sono soggetti a una maggiore radiazione cosmica rispetto a quando si trovano a Terra. Per questo motivo, la radiazione spaziale può incidere notevolmente sulla loro salute. Per contrastare gli effetti delle radiazioni nello spazio, gli astronauti indossano tute spaziali.

Ricapitolando, le navicelle spaziali di cui disponiamo attualmente, non schermano sufficientemente gli astronauti dalle radiazioni e non sono in grado di produrre al loro interno gravità artificiale e microgravità, per contrastare tutti quegli effetti “indesiderati” elencati in precedenza.
La ricerca, non ha fatto (apparentemente) grandi progressi in tal senso dagli anni sessanta ad oggi. Oppure si?
Verner Von Braun negli Anni 50 del secolo scorso, fu il primo a teorizzare e proporre una stazione spaziale orbitante e “ruotante” in grado di produrre gravità artificiale fino ad 1g. Ma ufficialmente fino ad ora, per addotte ragioni economiche principalmente, pare che nulla sia stato fatto.

Comunque per i viaggi spaziali “futuri” e di notevole durata, tali sperimentazioni sarebbero state fondamentali. Ma è davvero cosi?
Se la conquista dello Spazio è sempre stata “strategicamente” fondamentale per USA, URSS, Europa poi e Cina adesso, la ragione puramente economica ha frenato il progresso in questo senso?
O piuttosto, c’è stato, ma l’opinione pubblica è stata tenuta all’oscuro: “occhio non vede, cuore non duole…ed economia non piange !” Il progresso scientifico è stato deviato su due strade: una quella pubblica, con NASA ESA ecc…. a fare da paravento, con tutte le questioni economiche del caso; l’altra via, quella nascosta, è progredita esponenzialmente senza badare a spese arrivando la dove nessuno può immaginare.
Meditiamoci un po’ su… dopotutto, quelle che ho scritto potrebbero non essere  tutte fantasie.

bibliografia e citazioni: astronauti.com - Alessandro Golkar- 2006
Marco La Rosa 2012

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