IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens

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VIDEO SINOSSI DELL'UOMO KOSMICO

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LA NUOVA CONOSCENZA

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GdM

lunedì 4 marzo 2013

"STATUS QUO"



di: Marco La Rosa

Oggi, modo di dire derivato dalle espressioni latine moderne: "in statu quo ante ( o prius), "in statu quo nunc" = "nelle condizioni di prima, o d'ora". "Status quo", quando l'espressione non è preceduta dalla preposizione in o nello.
Quindi:  riscostruire o mantenere una "situazione" che gli eventi hanno modificato, o "minacciano" di modificare.

Questa brevissima riflessione, è nata dalla lettura di un'intervista rilasciata dal giornalista, scrittore e drammaturgo Massimo Fini, e postata sul blog di Beppe Grillo la settimana scorsa.
La sua analisi del voto degli italiani alle ultime politiche è stata, in estrema sintesi: " gli italiani non votano a caso".

Perché?


"Gli italiani non votano a caso, queste elezioni lo hanno ribadito, scelgono chi li rappresenta. In Italia ci sono due blocchi sociali. Il primo, che chiameremo blocco A, è fatto da milioni di giovani senza un futuro, con un lavoro precario o disoccupati, spesso laureati, che sentono di vivere sotto una cappa, sotto un cielo plumbeo come quello di Venere. Questi ragazzi cercano una via di uscita, vogliono diventare loro stessi istituzioni, rovesciare il tavolo, costruire una Nuova Italia sulle macerie. A questo blocco appartengono anche gli esclusi, gli esodati, coloro che percepiscono una pensione da fame e i piccoli e medi imprenditori che vivono sotto un regime di polizia fiscale e chiudono e, se presi dalla disperazione, si suicidano. Il secondo blocco sociale, il blocco B, è costituito da chi vuole mantenere lo status quo, da tutti coloro che hanno attraversato la crisi iniziata dal 2008 più o meno indenni, mantenendo lo stesso potere d'acquisto, da una gran parte di dipendenti statali, da chi ha una pensione superiore ai 5000 euro lordi mensili, dagli evasori, dalla immane cerchia di chi vive di politica attraverso municipalizzate, concessionarie e partecipate dallo Stato. L'esistenza di questi due blocchi ha creato un'asimmetria sociale, ci sono due società che convivono senza comunicare tra loro. Il gruppo A vuole un rinnovamento, il gruppo B la continuità. Il gruppo A non ha nulla da perdere, i giovani non pagano l'IMU perché non hanno una casa, e non avranno mai una pensione. Il gruppo B non vuole mollare nulla, ha spesso due case, un discreto conto corrente, e una buona pensione o la sicurezza di un posto di lavoro pubblico. Si profila a grandi linee uno scontro generazionale, nel quale al posto delle classi c'è l'età”.

A voi che leggete, lascio il facile compito di capire per chi ha votato A e per chi ha votato B (ndr. MLR).

 "...Non c'è nessuno scandalo in questo voto. E' però un voto di transizione. Le giovani generazioni stanno sopportando il peso del presente senza avere alcun futuro e non si può pensare che lo faranno ancora per molto. Ogni mese lo Stato deve pagare 19 milioni di pensioni e 4 milioni di stipendi pubblici. Questo peso è insostenibile, è un dato di fatto, lo status quo è insostenibile, è possibile alimentarlo solo con nuove tasse e con nuovo debito pubblico, i cui interessi sono pagati anch'essi dalle tasse. E' una macchina infernale che sta prosciugando le risorse del Paese..."

(Massimo Fini - La Cosa)

 Il punto centrale della riflessione quindi, è che il "Cambiamento" a favore delle nuove generazioni è assolutamente fisiologico ed inevitabile: " non si può fermare troppo a lungo l'acqua che scorre, perché prima o poi rompe gli argini".



Bibliografia citazioni dal latino:


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