IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens

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VIDEO SINOSSI DELL'UOMO KOSMICO

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LA NUOVA CONOSCENZA

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GdM

sabato 5 luglio 2014

CELLULE IMMORTALI ?


Di che cosa sono capaci le cellule “immortali” trovate per caso negli anni ’50 del secolo scorso?

Segnalato dal Dr. Giuseppe Cotellessa (ENEA)

Si usa ritenere che il corpo umano sia mortale come qualsiasi organismo vivente.  Studiando un tumore cancerogeno maligno mezzo secolo fa è stata ritrovata per caso ciò che è diventata una delle più grandi scoperte scientifiche nel campo delle medicina. E' la linea della coltura cellulare immortale HeLa, la più famosa ed utilizzata su vasta scala, coltivata in laboratorio per condurre  ricerche mediche e sperimentazioni.
Perché queste cellule possono essere considerate immortali? In esse è avvenuta “in un modo ancora inspiegato”, una mutazione della divisione che ha annullato il cosiddetto limite di Hayflick con il quale avviene un graduale invecchiamento e la morte delle cellule. Prima della comparsa di HeLa era incredibilmente difficile condurre le ricerche in diversi campi della biomedicina poiché le colture cellulari morivano precocemente.
Oggi, le cellule HeLa sono utilizzate in tutti i laboratori del mondo come il più semplice ed efficiente "analogo umano" per testare una nuova medicina o verificare la reazione a qualsiasi fattore irritante. Proprio grazie a HeLa è stato testato il  vaccino contro poliomielite ed è stato possibile l'inizio della medicina genetica, della clonazione,  della fecondazione extracorporea ecc... Senza la casuale, fortuita (?) scoperta di  HeLa  all'inizio degli anni '50 del secolo scorso la medicina molto probabilmente, non sarebbe progredita. (?)

Ecco La Storia:

…Nel febbraio del 1951 al Johns Hopkins Hospital di Baltimora fu ricoverata la trentenne afroamericana Henrietta Lacks. Dopo la biopsia le fu diagnosticato un cancro del collo dell'utero. La malattia si sviluppò in modo fulmineo e, nonostante le cure, nell'ottobre dello stesso anno Henrietta morì. Le sue cellule tumorali, prelevate durante la biopsia, furono inviate per analisi al Dr. George O. Gey, responsabile del laboratorio per lo studio delle cellule. Fu proprio lui a notare che le cellule di Henrietta non morivano, ma continuavano a dividersi senza sosta  contravvenendo a quello che era il normale comportamento cellulare. Gay avviò la ricerca e si rese conto che le cellule HeLa (acronimo del nome e cognome di Henrietta Lacks) avrebbero aperto un nuovo fronte di studio dalle prospettive mai viste prima.
In quel periodo nel mondo scoppiò una pandemia di poliomielite senza precedenti. Il virologo americano Jonas Edward Salk nel febbraio del 1952 elaborò il primo vaccino contro questa malattia, ma non poteva somministrarlo ai pazienti senza un riscontro accurato dell’ efficacia. Ciò richiedeva cellule coltivate su scala industriale. Il tempo stringeva e la gente moriva. Entrò quindi in scena il Dr. George O. Gey che mise a disposizione le colture HeLa.
L'unicità delle cellule immortali HeLa consiste nella loro assoluta adattabilità. Non hanno bisogno per la crescita di  una capsula di Petri, ma possono essere coltivate in grandi vasche con ambiente nutritivo riducendo di molto i costi per la loro produzione. Così fu attivata la fornitura del materiale biologico per il vaccino contro poliomielite e fu costituita la Microbiological Associates che tuttora si occupa delle grandi ricerche e forniture nel campo della biomedicina . Per contro, di tutto questo, alla famiglia Lacks non fu corrisposto nemmeno un centesimo. Negli anni '50 negli USA non esisteva ancora la legge sul consenso del paziente per l'utilizzo del suo materiale biologico. La società suddetta, ha mantenuto per molti anni il segreto sul nome del "donatore" delle cellule ma quando il nome di Henrietta Lacks fu reso di dominio pubblico è iniziata una lunga causa che, soltanto nel  nuovo secolo, dopo la decodifica del genoma, la famiglia Lacks ha parzialmente vinto. Ora l'accesso al genoma è possibile soltanto dopo aver inoltrato la richiesta al National Institues of Health degli USA e con il consenso personale dei Lacks.
Anche se le cellule immortali HeLa sono in sostanza cancerogene, hanno tutte le proprietà delle normali cellule umane. Producono energia e sono sensibili alle infezioni. Tutto ciò le rende tuttora straordinariamente diffuse e richieste nella biomedicina ma anche nelle organizzazioni governative segrete che sperimentano su di esse diversi tipi di armi biologiche.
Gli scienziati sperano ancora che, grazie a queste cellule, potranno capire come fermare il processo di invecchiamento e morte delle stesse, scoprendo finalmente il tanto agognato “elisir di lunga vita”.



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